Autore: Andrea Dainotti

  • Cambiare vita: Dicembre buoni propositi, ma Marzo come va?

    Cambiare vita: Dicembre buoni propositi, ma Marzo come va?

    Cambiare vita e Anno nuovo vita nuova…ma come va la vostra nuova vita?

    E’ normale mettere in chiaro i nostri buoni propositi, alimentando la fiducia in se stessi mentre si pianifica di cambiare vita! Molto spesso, alla fine dell’anno ci facciamo un sacco di promesse, rincorrendo il detto: anno nuovo vita nuova, ma finite le feste e digerito il panettone ci ritroviamo altrettanto spesso: travolti dalla solita routine.

    Per questo quasi ogni fine mese credo sia lecito chiedersi: Ma come sta andando? Qualcuno ha abbandonato? sono tutti sul pezzo?

    C’è da dire che non dovrei essere io a chiederlo ad ognuno di voi ma ognuno di voi dovrebbe chiederlo a se stesso!

    Cambiare vita: Questione di volontà

    E’ la continua procrastinazione che ci fa fare i conti con l’oste. Abbiamo questa cattiva abitudine: dare priorità al nuovo rispetto al vecchio, anche se il vecchio ha solo un mese di vita ed è frutto di ciò che vorremmo realizzare nella nostra vita.

    Forse ci si sente maggiormente concreti a prendere ciò che ci capita quotidianamente ma il rischio di cominciare a vivere alla giornata diventa troppo reale e a questo si aggiunge anche l’insoddisfazioe del non aver realizzato quanto più si desidera nella propria vita.

    Non è un errore questo?

    In molti dicono che se non realizzi i tuoi obiettivi forse è solo perché non sono davvero i tuoi obiettivi…forse non ci credi così tanto.

    Non è sbagliata come considerazione ma credo che la cosa vada approfondita maggiormente.

    Non sono un professionista per dirlo ma per come ho vissuto io certe esperienze a volte la procrastinazione è quasi ai livelli patologici.

    Non lo facciamo apposta a non voler raggiungere i nostri obiettivi.

    Forse abbiamo poca fiducia in noi stessi e di conseguenza poca fiducia nello sperare di portare a casa un successo perseguendo i nostri obiettivi.

    Il rischio è che tutto sia legato alla nostra autostima.

    Cari miei credo proprio che la questione si fermi qui…sulla nostra autostima.

    Possiamo mettere in tavola tutte le scuse che vogliamo:

    • Devo lavorare per vivere
    • Non ho tempo
    • Ho bisogno di soldi e il mio progetto al momento non me ne da
    • Il mio progetto ha bisogno di soldi e al momento non ne ho (via col circolo)
    • Mi è capitata un’occasione a cui non posso rinunciare
    • Il mio capo mi ha promesso un aumento
    • Un mio cliente mi ha detto che mi passerà molti dei suoi clienti e devo restare libero
    • I sogni, purtroppo li realizzano sempre e solo gli altri
    • Tanto i soldi non fanno la felicità
    • Quando sistemerò queste cose mi rimetterò in gioco

    Insomma…chi più ne ha ne metta…non è così?

    E un peccato credere nelle aspettative come del resto è sbagliato mettere da parte se stessi per dare tempo o spazio agli altri!

    Cambiare vita si può

    Mi auguro di parlare a un’infimissima (lo so che non si può scrivere) realtà e che tutti voi stiate portando con tutte le forze i vostri progetti al successo.

    Qualora alcuni di voi fossero rimasti indietro ci terrei che pensaste immediatamente che siamo solo all’inizio di Marzo e che l’anno è appena cominciato…l’importante è avere un buon progetto, dagli il giusto timing e monitorarne l’andamento.

    Se non sei pratico di questo chiedimi pure qualche consiglio…sarò felice di poterti aiutare…oppure se ti va dai un’occhio al mio corso sulla realizzazione di un business model. Qui parlo tanto di obiettivi e pianificazione e soprattutto è gratuito!

    Chi ha tempo non aspetti tempo! Oggi questa affermazione è quanto mai vera!

    a presto!

  • Cambiare atteggiamento per migliorarsi: la dura verità

    Cambiare atteggiamento per migliorarsi: la dura verità

    Cambiare atteggiamento è un processo naturale come naturale è anche: porsi delle domande quando si arriva ad una certa età. C’è chi inizia prima e chi inizia tardi e purtroppo c’è chi non inizia mai.

    Fino a qualche anno fa ero in grado di prendere colpi e bastonate per poi rialzarmi in fretta con nuove idee per mettermi in gioco, ma ad un certo punto mi sono sentito vuoto.

    Non erano le idee a mancarmi e nemmeno professionalità o clienti e soldi. Mancavo io.

    Dovevo cambiare atteggiamento

    Ero entrato in una routine inconcludente. Una routine che è stata capace di portarmi da ambizioso a frustrato in brevissimo tempo. Davanti ai clienti, agli amici dimostravo la mia sicurezza ma quando restavo da solo mi sentivo in una scatola.

    Se hai un carattere simile al mio dovresti conoscere bene questa sensazione di frustrazione. Ti assale senza un preciso motivo. O meglio con un motivo ben definito ma poco chiaro a te stesso.

    Non voglio fare discorsi psicologici. Non sono uno psicologo e nemmeno vorrei esserlo. L’esperienza di vita degli ultimi anni mi ha fatto mettere tutto in discussione…e mi va solo di raccontarlo.

    E’ da qui che sono partito.

    Prima incolpavo chi mi circondava e l’ambiente in cui vivevo delle mie disfatte ma mi sono dovuto ricredere, Ero io il mio problema.

    Non sono l’unico! e non mi rincuora.

    Però sono tra quelli che ha compreso da che parte stavo andando e da che parte volevo andare e posso garantirti che non è poco.

    Sono partito leggendo qualche libro di crescita personale, psicologia, filosofia. Mi riconoscevo in qualsiasi problematica che andavo ad approfondire. Ogni autore pareva scrivesse per me. Mi sono fatto anche qualche menata. Mi pareva di vivere in un film dove il protagonista ero io.

    Poi ho avuto una piccola intuizione. Se tutti parlavano del mio problema era solo perché era un problema comune.

    Ai problemi comuni si trova spesso una soluzione!

    Detto fatto!

    Cosa diavolo sbagliavo nella mia vita?

    Comprai un’agenda dove ogni mattino e ogni sera appuntavo cosa volevo fare e cosa ottenevo. L’avevo letto su un sacco di libri questo metodo. Mi fidai proprio perché ogni dannato libro che leggevo consigliava di fare proprio così.

    Lo feci!

    Il risultato fu quello di comprendere che i miei obiettivi venivano sempre dopo gli obiettivi altrui.

    Ho regalato per tutta la vita le mie conoscenze e il mio tempo per aiutare gli altri senza avere nulla in cambio.

    Anche l’aspettativa di avere qualcosa in cambio oggi posso riconoscerla solo come una cattivissima abitudine, un’atteggiamento da cambiare.

    Non passava giorno in cui non portavo a termine ciò che avevo deciso di fare.
    Me ne fregavo completamente dei miei obiettivi.

    Mi rimisi in gioco in modo diverso dopo l’ultima caduta.

    Mettendomi davanti. Ma davanti sul serio.

    Guardavo l’agenda diventare sempre più pregna di giornate portate a termine positivamente.

    Giornate dove ciò che avevo preventivato di fare al mattino lo gustavo concretamente alla sera.

    Ma ancora qualcosa non mi tornava. Ancora non bastava.

    Atteggiamento sul lavoro

    Per lo più mi muovevo così a livello professionale, non che la cosa mi desse fastidio, tutt’altro. Io amo il mio lavoro e come ogni amore che si rispetti ho goduto e sofferto di tantissime circostanze.

    E’ normale per uno come me partire dal lavoro. Il lavoro è parte di me.

    Sia chiaro! conoscevo bene anche al tempo cosa significasse darsi degli obiettivi e raggiungerli. Per lavoro lo andavo a raccontare ogni santo giorno a tutti quelli che mi stavano attorno ma come molti predicatori razzolavo male e portavo più successi agli altri che a me stesso.

    Mi mancava un vero obiettivo. Un obiettivo ben definito…qualcosa a cui volevo e dovevo ambire per appagare realmente me stesso.

    Ecco cosa mancava!

    Ero arrivato persino a dirmi: il mio obiettivo è far vincere gli altri.

    Per carità! un onorevole obiettivo ma che vista la mia insoddisfazione non poteva essere certamente il mio.

    Non ho trovato l’ obiettivo dietro l’angolo ma sto vivendo giorno per giorno il suo raggiungimento.

    Nessuno può aiutarti come te stesso

    Psicologi, psicoterapeuti, coach e chi più ne ha ne matta possono darti tutte le nozioni del caso. Farti ragionare o inculcarti i loro vocabolario ma nella realtà dei fatti ti fanno solo confezionare un abito da metterti addosso. Per farti bella figura al cospetto della vita.

    Sei comodo col vestito confezionato dalle tue mani?

    Forse l’unica cosa che sei riuscito a costruire. Ma quando sei a casa, nudo…tutto torna come prima.

    E’ bello citare grandi frasi e grandi pensieri a tavola con amici e familiari. Mascherarsi da introspettivo e darsi un tono di mistero ma quando resti da solo cosa te ne fai di questi accessori?

    Siamo esseri umani. Reali.

    Viviamo una vita reale e abbiamo il bisogno di toccare il nostri obiettivi. E in primis dobbiamo avere degli obiettivi concreti da poter toccare.

    Usiamo spesso dire mi piacerebbe realizzare un sogno, oppure ho realizzato un sogno ma i sogni non sono materia e con l’astratto possiamo solo pulirci il fondo schiena.

    Oggi posso dire di essere convinto che tutto dipenda da noi. L’ho provato su di me e lasciami dire che non credo di avere dei connotati diversi dai tuoi.

    Il “Se vuoi puoi” rapportato a obiettivi realistici è reale, tangibile ma deve partire davvero da te.

    Finché ti nascondi dietro gli altri che non fanno o il luogo in cui vivi che non ti permette di fare…stai solo perdendo tempo e arrancando scuse.

    Smettila di pensare di essere vittima di un complotto, datti degli obiettivi, togliti la paura che ti fa sempre dipendere dagli altri e datti da fare.

    IO non ho più paura di incolpare me stesso.

  • Educazione finanziaria: Risparmiare sugli acquisti è un’arte.

    Educazione finanziaria: Risparmiare sugli acquisti è un’arte.

    Diciamocelo, risparmiare è un arte!

    E’ sempre bello trovarsi soldi in tasca…e se sono stai risparmiati, è ancora più bello.


    Risparmiare non vuol dire per forza mettere da parte 100 euro al mese.

    Risparmiare significa anche: Tenere d’occhio i costi cercando di rinunciare a tutte quelle piccole spese inutili che facciamo per abitudine così da farci spendere meno in un determinato periodo di tempo.

    La verità è che in passato ho gettato molti soldi proprio perché non sapevo gestirli e perché ne delegavo ad altri la gestione.

    Abbonamenti a riviste che guardavo poco o addirittura non leggevo affatto, software che usavo due volte all’anno ma che gravavano ad ogni fine mese sul mio conto.

    Insomma tante piccole cifre che messe insieme facevano una piccola fortuna…purtroppo persa!

    E che dire di tutti quei favori fatti ad amici e clienti. Quei favori che costano sì poco in termini economici ma che messi tutti assieme tolgono una bella percentuale di guadagno alla fine del mese.

    Ricordo come fosse oggi: quando scoprii quello che spendevo inutilmente mi diedi dell’irresponsabile e dell’idiota.

    Fu un’analisi svolta in un periodo particolare della mia vita. Mi sentivo poco realizzato e avevo perso la voglia e la passione per il mio lavoro.

    In queste condizioni i miei debiti cominciarono ad aumentare molto velocemente e assieme a loro anche lo stress divenne sempre più materico fino a sentirlo presente in ogni giornata.

    Forse non avete mai avuto un vizio…ma quando lo si ha spesso può capitare che prenda il sopravvento e finche non si ha la lucidità e la volontà di levarselo di torno la situazione tutto continua a deteriorarsi in modo giustificato.

    La mia situazione lavorativa ed economica era a rischio.

    Un giorno deciso che era il momento di togliersi il vizio e quindi presi tutti i conti e mi feci una full immersion di qualche settimana.

    Mi ci volle poco per scoprire che: eliminando tutte le spese inutili il mio problema economico poteva diventare un piccolo problema economico.

    Da lì processo si insinuò positivamente portandomi non solo a migliorarmi economicamente ma mi decisi a cambiare lavoro e il mio do ddi lavorare eliminando, inoltre tutte le attività che mi succhiavano risorse di tempo e di soldi senza dare gran che in cambio.

    Era ora di ripartire “quasi” da zero.

    Da zero significa che le mie spese erano praticamente azzerate mentre il quasi si riferisce al fatto che mantenni una piccola base di miei clienti, quelli con la C più maiuscola per intenderci, così da potermi permettere di avere più tempo e denaro per investire nella mia nuova attività.

    A volte i rapporti tra le persone e le amicizie sono alla base del consumo di risorse tempo e denaro e non è facile liberarsene proprio a causa dei rapporti interpersonali. Ma qualsiasi business che si rispetti DEVE avere il proprio tornaconto altrimenti diventa un vizio dispendioso che non porta a nulla.

    Si parte davvero dalle piccole cose, le abitudini, guardare cosa si acquista e magari provare altri prodotti senza seguire le masse inutilmente.

    Solo per curarmi la barba spendevo circa 100 euro al mese oggi con 15 vado avanti 3 mesi e ho imparato a curarmi la barba da solo.

    Le maledette abitudini ci fanno fallire

    Tu hai mai provato a capire cosa eliminare, magari anche con qualche risentimento, qualcosa di non vitale?

  • Finanza personale: No grazie!

    Finanza personale: No grazie!

    Che manchi l’educazione finanziaria adeguata o la gestione delle propria finanza personale per noi il risparmio è un vero e proprio: incomprensibile sacrificio.

    Purtroppo è davvero così. Una vasta percentuale di persone risparmia sì ma non sa perché lo fa! Ecco perché risparmiamo controvoglia.

    Ciò che non conosciamo non lo vogliamo

    I motivi che ci spingono a risparmiare sono i soliti: nella vita può sempre servire, per fare studiare i figli, per la propria pensione ma per come la vedo, nonostante le ultime due ragioni siano ragioni di tutto rispetto manca comunque qualcosa.

    Per essere invogliato l’essere umano necessita di comprendere sin da subito: cosa guadagna a farlo?.

    E lo vediamo in qualsiasi cosa…

    ti è mai capitato, per esempio di avere uno sconosciuto oppure un amico che cerca di proporti qualcosa d’acquistare?

    Bene! solitamente mettiamo una barriera immediata per evitare di dover comprare una cosa che non ci serve…ma cosa accade quando siamo noi a chiedere un nostro amico o a uno sconosciuto:

    Dove hai comprato questo?
    In questo caso cambia tutto, non è vero?

    Se non trai da subito il “Quanto” guadagno o il “Cosa” guadagno è probabile che la cosa non la vorrai.

    Attenzione!

    Guadagnare non significa solo quanti soldi posso mettere in tasca. A volte i soldi possono essere lo scopo ultimo e di conseguenza, per raggiungerlo tocca portare a termine una serie di azioni che non portano soldi immediati ma possono ad esempio arricchire noi stessi e costruire basi solide utili a generare profitti economici un domani. Pensa a chi decide di prendere una laurea.
    Ti è mai capitato di leggere una libro, ascoltare una conferenza e sentirti arricchito di qualcosa che stimolato maggiormente può farti da trampolino di lancio in decisioni importanti?

    La famosa crisi del 40enne si scatena molto spesso proprio così!

    Quindi ci sentiamo propensi all’idea di voler risparmiare ma ad ogni modo il non avere una ragione chiara, specifica o migliorativa per il futuro ci fa cadere costantemente in tentazione.

    Ciò significa e spiega il motivo per cui viviamo il presente al top!

    Ma sappiamo bene cosa significhi: TOP per noi persone comuni!

    Significa vivere alla giornata, facendo i benestanti i primi dieci giorni del mese e poi piangendo miseria ad ogni cena o in ufficio. A ridurci così si associano anche le nostre credenze:

    • Tanto si vive una volta sola
    • Non voglio portarmi i soldi nella tomba
    • Dovrò pur togliermi uno sfizio
    • Non possiamo lavorare solo per pagare le bollette

    Spesso vediamo il nostro futuro come una serie di copia e incolla del presente.

    Dove ciò che si è conquistato oggi non può esserci tolto per nessuna ragione al mondo. Lo vedo in molti trent’anni che circolano in automobili da 40mila euro ignari di quanto potrebbero essergli d’aiuto quei soldi in futuro.

    Obiettivi di appartenenza e apparenza da consumare tutti nel presente. E del futuro si vedrà.

    Hai mai pensato al fatto che invecchierai e che vecchiaia non significa solo arrivare a 90 anni?
    Si invecchia giorno per giorno e allo stesso passo le nostre necessità si modificano. Molte cose ci vengono sempre peggio e poter continuare a farle dovremo probabilmente pagare qualcuno che possa farle per noi.

    Cosa pensi se ti dicessi che stai vivendo oggi evitandoti di vivere domani?

    Non mettere risorse in progetti futuri significa proprio questo. Non dare risorse al futuro, non nutrirlo significa non valorizzarlo.

    Detto in parole povere: Attenzione…il tuo futuro è in pericolo!

    Questi sono i classici discorsi di chi inizia a sentirsi vecchio e ha capito solo oggi che: Vivere bene in quel momento della vita in cui non si hanno più le stesse energie, voglie ed entrate economiche è importantissimo.

    Io ad esempio risparmio per questo motivo…o almeno una parte del mio risparmio lo accantono per questo.

  • Rapporto Consob sugli investimento delle famiglie nel 2021

    Rapporto Consob sugli investimento delle famiglie nel 2021

    E’ ancora molto scarsa la conoscenza che si ha in ambito finanziario.

    Come dar torto al Presidente Consob Paolo Savona che in conferenza ha sottolineato proprio questa problematica durante l’esposizione del VII rapporto sulle scelte d’investimento delle famiglie del 2021.

    Nonostante ci siano interessi precisi come gli investimenti sostenibili per esempio, i numeri che compongono il comparto restano comunque bassi, forse anche a causa del fatto che gli italiani non hanno conoscenza o disponibilità per investire a lungo termine.

    Sono quasi 3000 le famiglie analizzate come campione in questione e causa anche la riduzione del reddito in periodo covid, il disinteresse nell’apprendere il mondo della finanza è ridotto ai minimi termini.

    Infatti poco meno di un terzo del campione si dice addirittura non interessato a formarsi finanziariamente.

    Interessante il trend che testimonia l’interesse di noi Italiani nei confronti degli investimenti di tipo Online fai da te! Cripto e trading in primis che mi portano certamente a domandarmi: quanto questa preferenza sia legata al mondo del gioco d’azzardo on line piuttosto che a quello del risparmio.

    Senza la giusta formazione il termine giocare in borsa spopola e in queste circostanze non so quanto si possa parlare di risparmio

    o investimento.

    Il consiglio più grande:

    Formatevi! ma non guardando i video di Youtuber che spiegano come guadagnare 5000 euro al mese. Fatelo con dei corsi accreditati e investite o risparmiate con maggiore consapevolezza.

    Vuoi scaricare il VII rapporto scelte d’investimento delle famiglie del 2021 in pdf? clicca qui.

  • Educazione finanziaria e figli: come non parlargli di soldi.

    Educazione finanziaria e figli: come non parlargli di soldi.

    Per molti genitori è riluttante parlare di soldi davanti ai bambini mentre secondo il mio parere è sbagliato abituare i bambini a reputare il denaro una cosa sporca.

    Non ho mai ricevuto un’educazione finanziaria o patrimoniale da piccino e a dirla tutta ho dovuto superare i 40anni prima di rendermi conto che avrei dovuto fare qualcosa per evitare di dover correre ai ripari.

    Faccio parte di una generazione che ha sempre pensato ai soldi come a qualcosa di sporco, da non mettere sul tavolo, sul letto. Ancora oggi mi chiedo come mia Mamma potesse sopportare il fatto che li mettessi in tasca dopo aver ricevuto la mia paghetta settimanale.

    Non ci nascondiamo! L’educazione finanziaria in Italia è sotto i minimi termini e la cultura impartitaci dalla società e dai nostri genitori ha bisogno di una sana rinfrescata.

    Lungi da me fare discorsi da psicologo perché non lo sono ma chiunque sa che il nostro subconscio quando apprende determinati sistemi e concetti da per scontato ciò che ha assimilato e agisce di conseguenza se non incentivato da input diversi.

    Sai cosa significa questo? che se cresciamo con l’ottica che i soldi sono sporchi, che non dobbiamo parlare di soldi…il nostro subconscio per partito preso metterà un filtro non appena ci troviamo a che fare con i soldi.

    Ovviamente non ti sto invitando a mangiare i soldi o a leccarli perché è scontato che non siano puliti, ma anche leccare le giostre al parco giochi, il pallone, le mani stesse non ti pone lontano dai microbi.

    Ritengo fondamentale parlare di economia e finanza con i nostri figli e senza quegli ostacoli o filtri classici che spesso utilizziamo quando parliamo di educazione sessuale.

    Ho scritto un articolo che parla proprio di come ho vissuto la mia infanzia a questo proposito, puoi leggerlo qui se ti fa piacere.

    L’economia è alla base della vita ed eliminare, sin dal principio, l’ignoranza che aleggia in noi primordialmente è diventata un’esigenza da tenere in considerazione. C’è il nostro futuro e quello dei nostri figli e poco importa quanto sei legato al resto del pianeta. L’economia è la base del nostro benessere e della nostra crescita.

    Erroneamente si associa l’economia e la finanza ai soldi e alle borse mentre in primis dovrebbe essere associata ai nostri bisogni primordiali di vita.

    Un altro comportamento, a mia opinione errato è attendere che i nostri figli ci chiedano soldi per le loro spese. Proprio perché i nostri figli devono imparare a gestirsi, devono avere la famosa paghetta puntuale e concordata.

    I figli vanno responsabilizzati e non unti. Se non abituiamo i nostri figli a guadagnare e a gestirsi i guadagni non dobbiamo lamentarci se passano il loro futuro a guardare i soffitto e non capiscono cosa fare della propria vita.

    Lo stesso discorso ricade sulla questione “devono avere tutto” che trovo altrettanto errata. A prescindere da quanto abbiate ricevuto voi nella vostra infanzia stiamo vivendo un periodo completamente diverso e lasciatemelo dire: non serve a nulla pensare di dare ciò che non avete ricevuto voi…perché ciò che voi non avete ricevuto oggi è facile che non serve a nulla.

    Ma d’accordo le bastonate a noi genitori, quando si tratta di formazione non sempre possiamo fare tutto da soli. Per questo diventa importante per il futuro dei nostri figli che l’educazione finanziaria passi dalle scuole come una qualsiasi materia propedeutica alla vita stessa.

    I bambini più piccoli giocano, si sa ma la maggior parte delle attività proposte sono basate sulla compravendita che aiutano certamente a comprendere la logica e la matematica che sta dietro alla gestione quotidiana del denaro ma mio parere non aiutano a comprendere la cosa più importante ossia la sua gestione.

    Se devo dirla tutta i giochi per bambini legato al mondo economico finanziario educano i futuri adulti a diventare bravi consumatori e non danno spunti di valore.

    Insomma che dire, come ti comporti con la tua prole? adotti un metodo oppure lasci la cosa al caso? vorrei organizzare un webinar a riguardo, che ne dici?

    Ne frattempo vi condivido questo interessante articolo, un po’ attempato de: “Il Sole 24 Ore” che mette un po’ di luce su come rendere educativo l’atto della paghetta! buona lettura.
    https://www.ilsole24ore.com/art/si-fa-presto-dire-paghetta-ecco-come-renderla-educativa-AEQq89w

  • Andrea, Non metterti i soldi in bocca!

    Andrea, Non metterti i soldi in bocca!

    In casa mia, durante l’infanzia era ridondante sentire questa affermazione…non ci sono mai state basi di educazione patrimoniale.

    I soldi non si potevano mettere sul tavolo, sul letto e una volta toccati bisognava usare mille peripezie per potersi grattare un occhio o semplicemente mangiarsi le unghie.

    So che è un brutto vizio mangiarsi le unghie ma col passare del tempo posso confermarvi che è stato più semplice togliermi quel vizio piuttosto che indurre i mio subconscio a smetterla di pensare che i soldi fanno schifo!

    Perché è proprio così che accade. Siamo fottutamente pigri e se le informazioni che mandiamo al nostro cervello sono sempre negative nei confronti di un elemento non riusciremo mai a cavarne nulla di positivo.

    Non vi nascondo che da piccolo, quando i miei zii mi davano la mancetta non sapevo se ringraziarli o mandargli degli accidenti.

    Per me significava dovermi fare un opera di sterilizzazione completa per poter continuare a giocare con i miei cugini. Non ho mai saputo se potevo mettere i soldi in tasca ma il dubbio non è ne mai stato chiarito ne mai sollevato.

    Vi rendete conto di come una piccola abitudine possa condizionare la mente di un bambino?

    Abitando a Milano bastava camminare per la città e mangiarsi le unghie per immettere nel proprio organismo più batteri che a farsi un te con le mille lire di colombo.

    Ma nonostante questo, detti o superstizioni popolari hanno portato, a mio parere molte generazioni a vivere il rapporto economico penalizzato.

    Per non dimenticare i pranzi o le cene in cui dovevo sopportare frasi del tipo: Andrea, Stefano lavora in banca! (che tra parentesi è già stato protagonista di un mio articolo, dove viene licenziato), oppure una delle frasi che ancora oggi all’alba dei 44 faccio fatica a comprendere: Maurizio è un professionista e quindi guadagna.

    Forse per i miei queste frasi dovevano servire da stimolo per impostare il mio futuro in una certa direzione ma avendo vissuto appieno i miei anni posso solo dire che l’effetto non ha portato a quello…e per fortuna.

    I soldi sono sempre stati qualcosa di oscuro ma allo stesso tempo non sono mai mancati in famiglia. Posso considerarmi fortunato, la mia famiglia è sempre stata benestante. Ma il connubio del cattivo rapporto coi soldi e il fatto di non averne quasi mai avuta la mancanza mi ha reso un totale incompetente in campo economico finanziario.

    La maggior parte dei miei progetti sono finiti nella fogna proprio perché non davo perso all’economia e alla finanza.

    Voglio regalarti un tocco di pura verità per farti capire che le Barbie e i Big Jim fanno parte di un mondo che è in totale decadimento. Quel mondo dove tutto è perfetto ma non siamo altro che comparse, dove non siamo padroni di nulla se non di quelle quattro cose che si deteriorano e vengono gettate nell’immondizia.

    Dove siamo abitudinari e al nostro cervello e quindi al nostro futuro non siamo in grado di dare stimoli utili a crescere come si deve. Dai nostri genitori a noi, la colpa è nostra.

    E’ da anni che mi sono svegliato ma solo guardandomi indietro ho compreso la strada che ho fatto e gli errori che commettevo. Il problema stava tutto li. Forse un’educazione differente avrei potuto bruciare le tappe senza alcun intoppo. Ma forse con un’educazione diversa ora sarei chiuso in un ufficio o a dirigere chissà quale azienda.

    Nulla da criticare ai miei genitori, ne racconto le vicissitudini mettendo anche una fettina di ironia perché do per certo che il 90% delle persone ha vissuto con la mia stessa educazione…la mia famiglia si è sempre impegnata a lungo e facendo molto di più per me di per quello che potevo fare io per loro. Ora che ho dei figli me ne accorgo ma sto cercando di pagare il mio debito.

    E tu? a che punto sei della tua vita? sei dalla parte di quelli che pensano di aver ricevuto tutto e di sapere tutto oppure pensi ti manchi qualcosa e vorresti migliorarti ad ogni costo?

    Fammelo sapere nei commenti!

  • Finanza personale nel 2022: attenzione ai nostri bisogni

    Finanza personale nel 2022: attenzione ai nostri bisogni

    Tempo di lettura: 9 min circa

    In questo articolo discuto del prezzo dei nostri bisogni e di conseguenza di quello che può essere definito risparmio. Scomoderò Abraham Maslow e la sua piramide e non mancheranno i consigli per un 2022 educatamente e finanziariamente economico 🙂

    In questo articolo cercherò di spiegare al meglio il motivo per cui la finanza personale deve camminare al nostro fianco in tutte le decisioni di carattere economico.

    E’ sempre bello trovarsi con la voglia di cambiare all’inizio dell’anno perché questa volontà ci da la forza di incominciare un iter importante e soprattutto di raggiungere i nostri obiettivi.

    Partiamo dal presupposto che ciò che scriverò è un qualcosa di generico e la ragione è presto detta. Ognuno di noi svolge una vita differente, ha un reddito differente e soprattutto ha una propensione al risparmio diversa.

    Certamente la finanza personale non è una materia che aiuta solo i ricchi come spesso mi sento dire. Sono più invogliato a dire che: chi si è arricchito ha studiato a lungo la finanza personale e di conseguenza sa come utilizzare i soldi.

    Ci tengo a precisare, ulteriormente che chiunque di noi può darsi degli obiettivi di risparmio e successivamente di investimento e quindi mi aspetto che tutti coloro leggeranno questo articolo, non partano dal gradino basso pensando che potendo risparmiare solo 50 o 100 euro al mese o ancora meno possa non essere interessati ad aumentare la comprensione della finanza personale.

    In piccolo o in grande, ognuno di noi può fare qualcosa e non ci dimentichiamo che spesso chi guadagna più di noi ha un tenore di vita differente dal nostro e di conseguenza guadagnare tanto non è sinonimo di grande propensione al risparmio.

    Devo purtroppo dirti la verità su una questione. Nell’ultimo 20ennio molti Italiani si sono indebitati con mutui fuori dalla proprie possibilità e questo danno ha fatto si che in molti ad oggi, a causa di un debito “quasi cattivo” si ritrovino ad avere a disposizione zero euro da risparmiare. In questo caso purtroppo c’è poco da fare e l’unica cosa che posso dire, se la tua situazione è proprio questa:

    Cerca di comprendere se c’è un modo per uscire dal tuo debito cattivo più velocemente, magari con una seconda entrata o con la drastica decisione di vendere l’immobile per ritornare a respirare un po’ di libertà.

    Molti sono convinti che acquistare una casa portandosi sulle spalle un mutuo per 30anni sia l’investimento della vita ma purtroppo non è così.

    Prenderemo in considerazione questo argomento molto presto, in primis per farvi comprendere le motivazioni di ciò che vado dicendo e in secundis per cercare delle soluzioni utili a tamponare la situazione.

    Per ora ti basti pensare che ci sono basi solide per giustificare l’acquisto di una casa come cattivo investimento se fatto nella modalità “Italian style”.

    Prima di parlare di come la finanza personale può darvi una mano dobbiamo comprendere la differenza che c’è tra il risparmio e l’investimento. Molti sono convinti essere due sinonimi ma nella realtà dei fatto non è così.

    Per approfondimento vi posto anche un articolo di Gianluca Sidoti: founder e CEO di Tradetector che parla proprio di questo. Potete leggere l’articolo cliccando qui.

    Il risparmio, che è ciò di cui parleremo in questo articolo è ciò che riusciamo a non spendere nel momento in cui riceviamo il nostro stipendio mensile e paghiamo tutte le spese obbligatorie che abbiamo nel nostro conto patrimoniale.

    Il risparmio, che è ciò di cui parleremo in questo articolo possiamo definirlo come: ciò che riusciamo a non spendere nel momento in cui riceviamo il nostro stipendio mensile e paghiamo tutte le spese obbligatorie che abbiamo nel nostro conto patrimoniale.

    Come hai notato ho dato una definizione piuttosto insolita e molto confidenziale. Le parole che dovrebbero esserti saltate agli occhi sarà certamente: ciò che NON riusciamo a spendere.

    L’educazione patrimoniale, pone le proprie fondamenta proprio a partire da questo concetto. La vita è fatta di molteplici distrazioni e spesso le stesse hanno un prezzo più o meno alto da pagare. Altrettanto spesso sta a noi decidere.

    Mi capita spesso di analizzare patrimoni di miei clienti che dicono di non avere nulla da risparmiare per poi rendersi conto che avrebbero molto da risparmiare se non fosse il loro tenore di vita ad impedirgli di farlo.

    E’ fondamentale che il risparmio venga definito come:

    • una cifra fissa,
    • permissiva,
    • che non strozzi e
    • che possa essere accantonata per il tempo definito dal proprio obiettivo.

    Qui salta all’occhio il secondo parametro importante ossia l’obiettivo.

    Uno dei motivo principali per cui le persone fanno fatica a concepire il risparmio è proprio perché non sanno perché o per cosa devono risparmiare.

    Le assicurazioni e le poste, per esempio fanno leva sempre su pensione e figli che sono certamente due grandi motivazioni ma è utile pensare che l’accantonamento può essere anche fatto per altri motivi.

    Si può risparmiare per qualsiasi motivo e ogni motivo va a disegnare un traguardo da raggiungere e un tempo in cui è possibile raggiungerlo.

    Per rendere più semplice ciò che ho appena detto vi riporto un esempio.

    Pensate ad un impiegato che guadagna 1300 euro al mese ed ha spese di circa 1000 euro al mese per vivere.

    Alla fine del mese avrà ancora a disposizione 300 euro e solo due possibilità:

    • Spenderli
    • Farli lavorare.

    Come vedete non siamo qui a parlare di cose complicate perché alla base di tutta la finanza personale ci sono dei concetti davvero banali e di buon senso. A volte talmente banali da essere dimenticati da tutti.

    Ma la cosa che più mi interessa ora è che: l’esempio di sopra ti dovrebbe aver portato a prendere una strada oppure una seconda strada.

    Prima strada:

    Si Andrea, ma cosa significa gli avanzano 300 euro al mese? di quali spese è la somma 1000 euro? e poi cosa dovrà fare con questi 300 euro al mese? investirli in borsa? lasciarli in banca? metterli sotto al materasso? e per quanto tempo dovrà tenerli lì fermi? li potrà riprendere se ne avrà bisogno? e soprattutto perché deve risparmiarli?

    Seconda strada:

    Si Andrea è tutto chiaro, ma io non ho 300 euro al mese da risparmiare perché faccio fatica ad arrivare alla fine del mese!

    Se ti ritrovi sulla prima strada complimenti, perché sei sintonizzato sul da farsi e hai voglia di capire come la finanza personale può esserti d’aiuto…se invece sei sulla seconda strada sarà meglio che inizi a prendere sul serio l’articolo e cominci a comprendere come la finanza personale può sostenerti e farti arrivare alla fine del mese.

    Alla base di tutta queta faccenda c’è una teoria fondamentale:

    La piramide dei bisogni di Maslow

    Abraham Maslow è stato un psicologo noto per aver presentato un modello motivazionale costruito utilizzando una gerarchia di bisogni e dandogli una disposizione in relazione alla loro importanza. Egli suddivise i bisogni umani in uno schema a forma di piramide (da qui il nome):

    braham Maslow è stato un psicologo noto per aver presentato un modello motivazionale costruito utilizzando una gerarchia di bisogni e dandogli una disposizione in relazione alla loro importanza. Suddivise i bisogni umani in uno schema a forma di piramide (da qui il nome). E' importantissima ai fini di una buona strategia di finanza personale in quanto delinea i nostri bisogni e di conseguenza quanto destinare economicamente per garantire la copertura economica dei nostri bisogni in tutta sicurezza.
    Piramide dei bisogni di Maslow

    Da come si può vedere dall’immagine qui sopra Maslow ha suddivise un triangolo in 5 zone definendone così ciascuna:

    • Alla base ci sono i bisogni fisiologici, ossia tutti quei bisogni di cui non possiamo fare a meno per sopravvivere: respirare, alimentarsi, sesso, sonno e omeostasi
    • Seguono i bisogni di sicurezza: Lavoro, fisica, morale, familiare, salute e di proprietà
    • Appartenenza; Amicizia, gli affetti, la famiglia, intimità sessuale
    • Stima: Autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco
    • E infine, l’Autorealizzazione: Moralità, creatività, spontaneità, accettazione e assenza di pregiudizi.

    E’ propri partendo da questo schema che ci viene facile individuare i bisogni primari ossia quelli a cui non possiamo rinunciare per continuare a vivere la nostra vita.

    Non voglio dire che nessuno da oggi dovrà togliersi una soddisfazione oppure fare una vacanza. Educarsi in questo senso serve a dare un senso ai propri risparmi e soprattutto a raggiungere i propri obiettivi senza dimenticarsi di togliere all’essenziale.

    Sono davvero in molti a vivere una vita sregolata sotto questo aspetto ed è all’ordine del giorno vedere persone che non ce la fanno a causa della rata eccessiva dell’auto o quella del mutuo di casa.

    Quando si pianifica un risparmio e questo vale anche per un acquisto, bisogna fare i conti con i nostri bisogni.

    Entrate e uscite sono importanti ma lo sono ancora di più se relazionati ai nostri bisogni.

    Data questa semplice definizione ai nostri bisogni si evince che ciò che dobbiamo individuare come risparmio è quella cifra che una volta tolti i costi dei nostri bisogni “potrebbe” restare in giacenza sul nostro conto corrente a fare niente o ancora peggio essere spesa per inezie.

    L’argomento Maslow è davvero molto vasto per essere trattato all’interni di un semplice articolo di un blog, ma mi prometto di parlarne in futuro lasciandovi qui il link nel caso in cui voleste leggere il suo libro:

    Mi piace essere pratico non me ne vogliate se vi rimando a chi ha già lavorato molto per spiegare temi che a me personalmente piace risvegliare solamente in voi. E poi, chi meglio di Maslow in persona può spiegarvi ciò che voleva intendere con la sua Piramide.

    Signore e Signori, mi piacerebbe che da ora tutti voi prendeste in considerazione di istruirvi in ambito economico finanziario perché credetemi, sono tante le cose che continuiamo a sbagliare quotidianamente in questo senso. Come dicevo prima: spesso sono le cose più banali, le abitudini ormai gestite dal nostro subconscio a limare ogni mese gli ultimi euro che potremmo avere a disposizione.

    Abbiamo appena messo piede nel 2022, e chi ancora non l’ha fatto è giusto che decida i propri obiettivi di risparmio perché a questi solitamente solo legati i sogni di tutti noi…e pensate che bello se ognuno di noi potesse realizzarli.

    Non esitate a contattarmi e a scrivere tra i commenti cosa ne pensate!

  • Risparmiare con un click: Addio shopping compulsivo!

    Risparmiare con un click: Addio shopping compulsivo!

    Articolo Breve – Tempo di lettura: 3 min.

    Soffrire di shopping compulsivo è un qualcosa che può essere curato o almeno controllato e non è certo la pretesa di questa estensione di Chrome anche se, a mio parere può esserti d’aiuto.

    Non è necessario avere delle patologie conclamate per prendere posizione a proposito dei propri acquisti.

    In questo articolo parlo di Karma, l’estensione che puoi scaricarla direttamente da qui e successivamente ragioneremo assieme al problema shopping compulsivo legandoci ad un articolo trovato su: fondazioneveronesi.it.

    Gli e-commerce ragionano sulle tue debolezze! Ed è per questo che si usa il tasto: compra subito, travestito da salva tempo ma purtroppo non da salvadanaio.

    Il tasto compra subito è davvero disgraziato perché evita di farci passare dal carrello…e non so se mi spiego!

    Prima di questa sadica scoperta mettevi tutto nel carrello e guardando il totale degli acquisti che volevi fare, ti veniva il classico coccolone e di conseguenza alleggerivi il carrello e appesantivi la wishlist.

    Ma le cose belle non hanno mai una fine :-), Eccoti la soluzione immediata:

    Se ti manca il tuo vecchio sistema perché stai vedendo il tuo conto corrente prosciugarsi e la tua casa è piena di oggetti dalla dubbia utilità Google Chrome ha rilasciato una fantastica estensione: si chiama Karma e ti permette di comportarti esattamente come prima con una miglioria in più da non sottovalutare.

    Karma è educazione finanziaria friendly 🙂

    Karma è un assistente virtuale per accumulare i tuoi acquisti. Per una buona educazione finanziaria può essere impiegato per sostituire il compra subito e di conseguenza diminuire lo shopping compulsivo.

    Con Karma hai la possibilità di accumulare gli “ipotetici” acquisti di tutti gli e-commerce e marketplace in cui sei abituato/a ad acquistare!

    Si è proprio così…navighi e metti tutto in una fantastico carrello che ti permette di fare tutte le tue valutazioni del caso.

    Qui l’educazione patrimoniale ringrazia sentitamente 🙂

    Certo è che non devi più cliccare su acquista subito ma sull’estensione Karma ma non penso che sarà uno sforzo così leggendario da impedirti un processo vitale!

    Per chi ha problemi di shopping compulsivo, che ricordo essere considerata una vera e propria patologia credo sia un’ottima estensione da avere sempre a portata di mano proprio perché è risaputo che la maggior parte dei soldi vengono spesi ingiustificatamente proprio a causa dell’impulsività e per la voglia di possedere degli oggetti che poi spesso finiscono dimenticati in un cassetto, regalati o peggio buttati.

    Hai acquistato tutto al primo colpo ora non ti resta che fare altrettanto con questa piccola estensione di Chrome:

    Scaricala subito da qui E inizia a valutare meglio i tuoi acquisti da subito.

    Naturalmente l’acquisto compulsivo non è sempre legato ad una patologia ma certamente è un qualcosa che può portare ad avere dei problemi non indifferenti e spesso ha ragioni insite nella nostra psiche.

    Non essendo uno psicologo posso solo consigliarvi di scoprire il perché del vostro comportamento da un professionista e magari cominciando da una ricerca su Google che può consigliarvi articoli più definiti per questo problema e darvi le prime soluzioni.

    Ti riporto qui e per semplicità i 7 punti allarme a cui devi prestare attenzione se pensi di essere affetta da shopping compulsivo.

    L’articolo completo che puoi trovare qui da la possibilità di eseguire un piccolo test per valutare la tua propensione allo shopping compulsivo proprio a partire da questi 7 punti:

    1- Pensare continuamente allo shopping

    2- Acquistare perché il proprio umore è giù

    3- Lo shopping interferisce con le incombenze di tutti i giorni

    4- hai il bisogno di acquistare sempre più per appagare te stesso/a

    5- Pianifichi di comprare meno ma non riesci

    6- metti a rischio il tuo benessere pur di continuare ad acquistare

    Che sia seria o no la tua situazione di compulsività negli acquisti l’educazione finanziaria sta alla base del cambiamento e di tutta la tua economia. E’ sempre più ricorrente notare persone che fanno una vita sovradimensionata alle loro capacità economiche lamentarsi che non arrivano a fine mese.

    Tu che rapporto hai con i tuoi acquisti? perché non ne parli qui sotto nei commenti?

  • Perché sono diventato un Educatore Patrimoniale?

    Perché sono diventato un Educatore Patrimoniale?

    L’ OCSE (l’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) definisce l’educazione patrimoniale come il:

    Processo mediante il quale i consumatori o investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate e sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario.

    Nonostante il “periodone” grammaticale piuttosto complesso da comprendere a prima lettura, si evince quanto sia importante costruirsi una consapevolezza economico finanziaria in grado di sostenere noi e i nostri cari, magari insegnando e perché no, i vantaggi acquisibili dal conoscere meglio il mondo della finanza.

    Perché se in Italia gli adulti possono ritenersi all’asciutto di questi argomenti non si può dire certo che i futuri adulti abbiano nei loro programmi di studio le necessarie conoscenze per sapersi gestire.

    Siamo tutti sula stessa barca, insomma! E questo è proprio il tema che rimbomba negli ultimi mesi su quasi tutte le testate importanti.

    Ma quando si scopre una tendenza spesso si crea una specie d’aria di fregatura e in questi casi ladri e polli prendono velocemente parte alla storia.

    Non è infatti cosa strana vedere dal post pandemia, educatori finanziari travestiti da falsi promotori finanziari, esercitare in modo ambiguo.

    Per questo oggi pensavo a: che differenza c’è tra educatore finanziario ed Educatire patrimoniale?

    Quale titolo mi darei se dovessi sceglierne uno tra questi?

    Finanza personale

    Educazione finanziaria

    Educazione patrimoniale.

    Credo che sceglierei quest’ultima. E’ la definizione più coerente e pulita.

    Nel tempo: maghi, imbonitori e guru del metodo facile a portata di click hanno infamato i primi due termini al punto che oggi quando vengono uditi si cerca di scappare dal discorso per paura di incappare in un Ponzi o in una catena di Sant’ Antonio.

    Vero è che nella purezza delle parole non pesa nessuna colpa ma come la parola “assicuratore” in molti suscita la paura del: Ora mi appiopperà qualche polizza…allo stesso modo vedo (perché così lo trovo spesso) la figura dell’educatore finanziario come un educatore patrimoniale che parla di e consiglia investimenti senza essere iscritto all’albo dei consulenti finanziari. Un esperto di finanza personale o un coach, che oggi va tanto di moda, dalle abitudini what’s american boy nazionali ma che fa un lavoro che non gli è permesso.

    Ne è pieno il web e lo trovo da un lato incredibile e dall’altro assurdo.

    Sopporto a malapena i vecchi guru che tra l’altro non comprendo come possano ancora avere persone a seguito, figuriamoci le nuove leve…ma non voglio entrare nel merito della polemica anzi, tutto questo per sottolineare semplicemente il bisogno di dover fare ora è in prima persona il passo più grande, ossia dare una pulita minuziosa. Perché spetta a noi.

    Avete presente le carie? ecco! possiamo fare molto lavandoci semplicemente i denti con un buono spazzolino e un buon dentifricio.

    Padre Ricco Padre Povero di Robert Kiyosaki, da tutti considerato il testo padre della finanza personale moderna, è stato scritto nel 1997 e tradotto in italiano qualche anno dopo. Il pensiero che nel 2022 manchi ancora lo stimolo a migliorare la propria conoscenza in ambito economico finanziario mi preoccupa.

    Parlano in tantissimi di questo libro ma nessuno lo applica…e non è nemmeno un libro di molte pagine quindi credo che chi ne parla l’abbia letto davvero :-).

    Padre ricco padre povero è un libro scritto da Robert T Kiyosaki. E' considerato un testo molto importante per l'apprendimento della finanza personale e l'educazione patrimoniale.

    Quindi, nonostante l’impegno degli organi Europei e nazionali, pur incolpandoli di scrivere ancora come in un documentario dell’istituto luce, le letture e i consigli che si trovano ovunque, abbiamo il freno a mano tirato e a parere di molti, lo sento dire nei webinar da persone comuni (che hanno letto il libro citato): È colpa dello stato!

    Continuiamo a lamentarci e ad aspettare che lo stato faccia qualcosa.

    Mio figlio si è appassionato alla pesca perché io stesso sono un appassionato, ma non pesca perché abbia studiato alle elementari come preparare una lenza.

    Parliamoci chiaro. Noi Italiani non siamo portati a miglioraci in modo convenzionale. Noi siamo il popolo che pretende gli venga dato a prescindere e questo forse lo pretendiamo anche dall’istruzione. (Ma lo applicheremmo?).

    Ecco il motivo per cui quando mi arrivano le tasse non mi arrabbio ed evito di unirmi al coro di chi ritiene lo stato il socio numero uno. Dovreste conoscere a priori quante tasse pagherete.

    Vi arrabbiereste se vi chiedessero 30mila Euro per l’acquisto consapevole di un auto al giorno del ritiro? perché lo fate con le tasse?

    Quando ero piccolo sentivo spesso: Ma lo stato siamo noi…e con il tempo ho compreso il reale significato di questo detto.

    Nessuno si offenda, da italiano so bene che quando vengono toccati questi argomenti c’è chi diventa immediatamente patriota ma se guardate oltre l’evidente provocazione e abbassate testa e orgoglio comprendendo l’importanza dell’economia e la finanza ne guadagnereste sicuramente.

    Sapete, ho sbagliato anch’io molte volte ma quando ho capito che la colpa era mia ho smesso di sbagliare.

    Studiare Educazione patrimoniale è stata una mia scelta. Sin da subito ho capito che era il tassello che mancava alla mia professionalità.
    Una volta raggiunta una discreta competenza ho deciso di: smettere di lamentarmi del nulla, continuare migliorare me stesso e la mia condizione economico finanziaria condividere con amici e clienti le mie conoscenze.

    Diventare un educatore patrimoniale significa aver appreso la finanza personale, averla applicata a se stessi e avere condivisa per fare del bene.

    Non bisogna dimenticare che vivere in un mondo più simile a noi significa vivere meglio!