Quello che i clienti non dicono

Andrea Dainotti - educatore patrimoniale Milano

Quello che i clienti non dicono.

Il nostro progetto è il migliore e non capisco proprio il motivo per cui non parte.

Noi ci occupiamo di tutto, qualsiasi cosa serva al cliente noi possiamo fornirla. Siamo avanti, vero?

Certamente dovremmo essere in molti perché altrimenti come faremmo a fornire tutti questi servizi?

Non siamo mica dei tuttologi, noi!

Siamo tutti professionisti, e la scelta di essere tali è dettata dal fatto che non avendo qualcuno a libro paga, possiamo preventivare ai nostri clienti solo ciò che gli serve…senza fare spendere di più.

Hai presente quanti soldi spende unìagenzia per mantenersi?

Allora, non è che tutte le attività del mondo necessitino di un lavoro grafico di fino o di un social media manager dedicato ma se li ho a libro paga è difficile non consigliarli.

Lo so che può essere sbagliato ma i dipendenti devono mangiare e io di conseguenza, e senza nulla togliere a nessuno, nelle agenzie strutturate può capitare si facciano pagare servizi che si potrebbero evitare e quindi recuperare budget da investire proprio perché è dura mandare avanti la baracca.

Con questo sistema invece si elimina il problema alla radice. E’ chi ha le agenzie strutturate che vogliono per forza far pagare servizi accessori inutili, è giusto che si innovi o che chiuda!

Non è più tempo per far pagare tanto i clienti. I clienti sono al centro di tutto il sistema di acquisto, vero?

Ma, perché facciamo fatica a trovare clienti?

Siamo bravi a comunicare e stiamo investendo anche molto e tu lo sai, gli appuntamenti non mancano ma le aziende non si fidano di noi.

Ecco qual è il nostro problema. Le aziende non si fidano del nostro modus operandi nonostante porteremmo loro a risparmiare un mucchio di soldi.

Cosa c’è che non va in tutto questo?

Gli fa forse schifo risparmiare? Ma allora perché si lamentano che non hanno soldi da spendere?

Vogliono a tutti i costi essere su Facebook e spendere soldi in una cosa che non gli servirà mai a nulla? Ma che problema hanno?

Mi viene da pensare: Ma se loro trovassero un modo per far risparmiare i propri clienti, glielo comunicherebbero o si intascherebbero la differenza?

Forse il mondo dell’imprenditoria e quello delle buone azioni si tengono a dovuta distanza?

Siamo disperati.

Non capiamo perché non riusciamo a convincere possibili clienti e a dirla tutta anche i fornitori stessi.

Ad esempio, un professionista dividerebbe le spese con noi del suo lavoro e non si dovrebbe nemmeno occupare di cercarsi i clienti, perché lo faremmo noi per lui e non so se ti rendi conto.

In sostanza farebbe il suo lavoro e prenderebbe soldi da noi. Certo, per fare girare la baracca abbiamo bisogno anche noi di tirare su qualcosa da quell’importo, ma diciamocela tutta: quanti soldi dovrebbe tirar fuori lui se fosse da solo? O quanti ne tira fuori da anni visto che è da solo?

Forse condividere non è il comportamento preferito dai professionisti?

Eppure quando li senti parlare, sembra siano tutti in difficoltà e sulle prime sembra che il nostro progetto sia il salvagente del futuro professionale, ma poi si dileguano.

Quando ti incontrano però ti chiedono a che punto sei e di tenerli aggiornati.

Allora ci chiediamo, forse non vogliono rischiare, ma la domanda successiva è sempre…rischiare cosa?

Siamo noi che rischiamo?

Loro rischiano di lavorare.

Forse si lamentano ma tutto sommato lo fanno per inerzia e alla fine della fiera gli va bene così?

Massì dai! Forse è davvero così…è inutile menarsela, non c’è altra ragione.

Vi lamentate per una mazza e alla fine dei conti e alla fine del mese, non va proprio come andate in giro a raccontare per far pena ai clienti.

Sai cosa mi viene da Pensare Andrea? Io chiudo questo progetto e chi se ne frega di far spendere meno a clienti e professionisti! Non mi volevo arricchire alle spalle degli altri ma soltanto fare un progetto più etico e meno dispendioso per tutti e che soprattutto potesse essere d’aiuto a tutti per ripartire in questo brutto periodo ma ci sto rimettendo soldi e salute.

Facciano tutti una bella cosa…spendete e fate quello che volete, prima o poi arriverà il primo 12enne statunitense che farà una piattaforma del genere e tutti gli correranno appresso come se avesse trovato la formula segreta della fusione a freddo.

E gli daremo del genio mentre io dirò ai miei figli quanto sono stato coglione.

Va be dai Andrea, ti saluto…altrimenti passo io per quello che continua a lamentarsi. Saluta casa e dai un bacio ai bambini. Quest’anno tra covid e soldi non potrò rientrare a casa ma il prossimo natale ti prometto che lo passeremo assieme!

Non smettere mai di sognare!

Ciao.

Di Andrea Dainotti

Ho unito la mia esperienza nel Marketing strategico e la finanza personale in un connubio perfetto. Dall’aver lavorato per alcune grandi imprese ho imparato che se si parte dalle persone si possono raggiungere obiettivi di grande successo. Siamo abituati a sentire che senza marketing e soldi ormai non si va più da nessuna parte. Io, credo che tutto si fermi nel momento in cui non si hanno obiettivi. Non propongo magie o guadagni a portata di click ma posso dirti che insieme possiamo dare vita a qualsiasi progetto. Credo fortemente che la corretta educazione patrimoniale o finanziaria debba essere alla base di qualsiasi progetto lavorativo o di vita. Sono, inoltre Presidente di: AIEP (Associazione Italiana Educatori patrimoniali) dal 2022 e autore del libro Futurazienda, il manuale con esercizi per creare un business vincente nel digitale.

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