L’ OCSE (l’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) definisce l’educazione patrimoniale come il:
Processo mediante il quale i consumatori o investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate e sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario.
Nonostante il “periodone” grammaticale piuttosto complesso da comprendere a prima lettura, si evince quanto sia importante costruirsi una consapevolezza economico finanziaria in grado di sostenere noi e i nostri cari, magari insegnando e perché no, i vantaggi acquisibili dal conoscere meglio il mondo della finanza.
Perché se in Italia gli adulti possono ritenersi all’asciutto di questi argomenti non si può dire certo che i futuri adulti abbiano nei loro programmi di studio le necessarie conoscenze per sapersi gestire.
Siamo tutti sula stessa barca, insomma! E questo è proprio il tema che rimbomba negli ultimi mesi su quasi tutte le testate importanti.
Ma quando si scopre una tendenza spesso si crea una specie d’aria di fregatura e in questi casi ladri e polli prendono velocemente parte alla storia.
Non è infatti cosa strana vedere dal post pandemia, educatori finanziari travestiti da falsi promotori finanziari, esercitare in modo ambiguo.
Per questo oggi pensavo a: che differenza c’è tra educatore finanziario ed Educatire patrimoniale?
Quale titolo mi darei se dovessi sceglierne uno tra questi?
Finanza personale
Educazione finanziaria
Educazione patrimoniale.
Credo che sceglierei quest’ultima. E’ la definizione più coerente e pulita.
Nel tempo: maghi, imbonitori e guru del metodo facile a portata di click hanno infamato i primi due termini al punto che oggi quando vengono uditi si cerca di scappare dal discorso per paura di incappare in un Ponzi o in una catena di Sant’ Antonio.
Vero è che nella purezza delle parole non pesa nessuna colpa ma come la parola “assicuratore” in molti suscita la paura del: Ora mi appiopperà qualche polizza…allo stesso modo vedo (perché così lo trovo spesso) la figura dell’educatore finanziario come un educatore patrimoniale che parla di e consiglia investimenti senza essere iscritto all’albo dei consulenti finanziari. Un esperto di finanza personale o un coach, che oggi va tanto di moda, dalle abitudini what’s american boy nazionali ma che fa un lavoro che non gli è permesso.
Ne è pieno il web e lo trovo da un lato incredibile e dall’altro assurdo.
Sopporto a malapena i vecchi guru che tra l’altro non comprendo come possano ancora avere persone a seguito, figuriamoci le nuove leve…ma non voglio entrare nel merito della polemica anzi, tutto questo per sottolineare semplicemente il bisogno di dover fare ora è in prima persona il passo più grande, ossia dare una pulita minuziosa. Perché spetta a noi.
Avete presente le carie? ecco! possiamo fare molto lavandoci semplicemente i denti con un buono spazzolino e un buon dentifricio.
Padre Ricco Padre Povero di Robert Kiyosaki, da tutti considerato il testo padre della finanza personale moderna, è stato scritto nel 1997 e tradotto in italiano qualche anno dopo. Il pensiero che nel 2022 manchi ancora lo stimolo a migliorare la propria conoscenza in ambito economico finanziario mi preoccupa.
Parlano in tantissimi di questo libro ma nessuno lo applica…e non è nemmeno un libro di molte pagine quindi credo che chi ne parla l’abbia letto davvero :-).
Quindi, nonostante l’impegno degli organi Europei e nazionali, pur incolpandoli di scrivere ancora come in un documentario dell’istituto luce, le letture e i consigli che si trovano ovunque, abbiamo il freno a mano tirato e a parere di molti, lo sento dire nei webinar da persone comuni (che hanno letto il libro citato): È colpa dello stato!
Continuiamo a lamentarci e ad aspettare che lo stato faccia qualcosa.
Mio figlio si è appassionato alla pesca perché io stesso sono un appassionato, ma non pesca perché abbia studiato alle elementari come preparare una lenza.
Parliamoci chiaro. Noi Italiani non siamo portati a miglioraci in modo convenzionale. Noi siamo il popolo che pretende gli venga dato a prescindere e questo forse lo pretendiamo anche dall’istruzione. (Ma lo applicheremmo?).
Ecco il motivo per cui quando mi arrivano le tasse non mi arrabbio ed evito di unirmi al coro di chi ritiene lo stato il socio numero uno. Dovreste conoscere a priori quante tasse pagherete.
Vi arrabbiereste se vi chiedessero 30mila Euro per l’acquisto consapevole di un auto al giorno del ritiro? perché lo fate con le tasse?
Quando ero piccolo sentivo spesso: Ma lo stato siamo noi…e con il tempo ho compreso il reale significato di questo detto.
Nessuno si offenda, da italiano so bene che quando vengono toccati questi argomenti c’è chi diventa immediatamente patriota ma se guardate oltre l’evidente provocazione e abbassate testa e orgoglio comprendendo l’importanza dell’economia e la finanza ne guadagnereste sicuramente.
Sapete, ho sbagliato anch’io molte volte ma quando ho capito che la colpa era mia ho smesso di sbagliare.
Studiare Educazione patrimoniale è stata una mia scelta. Sin da subito ho capito che era il tassello che mancava alla mia professionalità.
Una volta raggiunta una discreta competenza ho deciso di: smettere di lamentarmi del nulla, continuare migliorare me stesso e la mia condizione economico finanziaria condividere con amici e clienti le mie conoscenze.
Diventare un educatore patrimoniale significa aver appreso la finanza personale, averla applicata a se stessi e avere condivisa per fare del bene.
Non bisogna dimenticare che vivere in un mondo più simile a noi significa vivere meglio!