Hai bisogno di perdere qualche chilo di troppo e sei alla ricerca della dieta miracolosa all’ultimo grido. Google diventa il tuo migliore amico e anche il medico preferito. Ci dice ciò che vogliamo sentirci dire. E la nostra soddisfazione si impenna (per dirla alla Pravettoni).
Fantastico non è vero? Chiedi e ti sarà dato!
Quando guardo gli annunci di Google, per quelli che non sanno di cosa parlo: sono i primi link sulle prime pagine di ricerca che a lato riportano la scritta annuncio o ann, per curiosità ci clicco sempre per capire cosa si nasconde sotto. Non lo faccio per sfiducia, tutt’altro! E’ solo che mi piace capire cosa mi viene dato gratis in cambio della mia identità virtuale.
E non ditemi che non avete mai messo la vostra mail o una fake-mail per iscrivervi in cambio di qualcosa di gratuito che pensavate essere la soluzione al vostro problema!
Che lo chiamiate freebie, lead magnet o ancora “campione”, il concetto è vecchio come l’uomo. Ti dò un assaggio e se ti piace compri.
Scritta così mi fa venire in mente mia Mamma quando mi diceva, stai attento a quelli che ti offrono le caramelle. La prima volta è gratis e poi per tutta la vita gli darai soldi perché sono drogate! (in realtà le caramelle a prescindere da tutto creano dipendenza!)
Insomma il concetto è questo!
Quando facciamo una ricerca su Google, o su qualsiasi altro motore diamo dati e informazioni e riceviamo dati e informazioni. Per questo Google ha sempre la risposta, quasi corretta alla nostra domanda.
Provate ad aprire il vostro browser e provare a ricevere risposte fissando l’home page.
Provato? Successo qualcosa?
Se la risposta è affermativa io mi preoccuperei.
I motori di ricerca vanno interrogati. Per questo c’è quella finestrella dove noi andiamo a inserire:
Dieta natale 2021
Torta paradiso senza uova
Idraulico Roma
etc…
La velocità di restituire risposte alla nostra domanda è straordinaria ma quello che in pochi magari conoscono è il motivo per cui si ha l’opportunità di cliccare su un link piuttosto che su un altro.
Bene, il concetto è spiegabile in poche parole: Se non sei autorevole devi pagare.
Questo significa che Google da opportunità a tutti di essere in prima pagina ma farlo non è gratis.
Quindi, colui che ha scritto l’articolo che voi state andando a leggere ha pagato con soldi oppure con il proprio tempo il “sistema” che gli permette di essere visibile più degli altri.
Non voglio approfondire concetti legati alla Seo o alle Ads, per me è importante comprendere una cosa:
Chi sta in alto, non è detto che abbia ragione.
Questo è un dato da tenere davvero in considerazione. Molti prendono per oro colato quello che le pagine Social e i motori di ricerca ci restituiscono come primo dato. Siamo pigri e ci accontentiamo, ignari del fatto che la risposta su misura per noi, potrebbe trovarsi alla pagina 22 di Google.
Quindi, è per la nostra pigrizia che permette a Google di farci stare in prima pagina pagando?
La nostra pigrizia, inoltre va ad alimentare un algoritmo che in base alle nostre abitudini di ricerca restituisce o consiglia sempre contenuti inerenti lo stesso argomento. (mamma che palle!)
Per me che sono curioso e poco pigro mi infastidisce molto ricevere pubblicità o consigli riguardanti fatti o cose che ho già risolto. E per quelli come me qualsiasi piattaforma mette a disposizione la possibilità di dire…sta pubblicità o questo articolo non mi interessa oppure ho già fatto l’acquisto.
Ci sono ancora persone che si stupiscono quando vedono che lo stesso paio di scarpe che vorrebbero acquistare gli vengono mostrate in sconto mentre leggono notizie di gossip?
Se è così significa che il sistema funziona ancora.
Ieri sera durante un webinar ho riflettuto assieme a chi mi stava sopportando:
La pubblicità è persuasione, ci induce a compiere un’azione, ad acquistare, ad abbonarci. Provate a guardare una pubblicità anni 80. Ridereste oppure andreste ad acquistare il prodotto senza indugio?
Una volta la pubblicità ci veniva martellata in modalità push dalle televisioni e dai giornali con lo stesso criterio dell’essere al posto giusto e al momento giusto. E quando vedevamo il giovane che risolveva il suo problema di brufoli con un sapone andavamo a comprarlo, se avevamo lo steso problema.
Oggi non è più sufficiente:
Che composizione ha?
E’ biologico?
E’ vegano?
Dove lo creano?
Chi l’ha pensato?
Ha parabeni?
Olio di palma?
È km zero?
Insomma, oggi la nostra consapevolezza è a dei livelli per cui non ci basta più vedere uno spot da 30 sec.
Quindi ci documentiamo, andiamo alla ricerca di opinioni, e fatte le dovute valutazioni proviamo a risolvere il nostro problema con il consiglio che più ci garba (anche se non è un professionista a darcelo, mentre la pubblicità era fatta da “professionisti”)
I consigli, con l’avvento del web sono diventati più umani, paradossalmente. Perché abbiamo l’impressione di leggere opinioni di persone come noi ma che purtroppo…per la maggior parte delle volte è gente pagata oppure ha un vero e proprio business che parte da una semplice recensione.
La pappardella di oggi è per dirvi che ci vuole la giusta consapevolezza nel fruire contenuti gratuiti e che il web va esplorato. Non fermatevi per la pigrizia di non andare oltre. Cercate sempre il pelo nell’uovo e magari potreste scoprire di avere una risposta davvero su misura per voi ed evitare di incappare in articoli generalisti (quelli con migliaia di parole e che danno la risposta richiesta nelle ultime due righe) che portano solo soldi in tasca a chi li scrive ma che nella realtà risolvono il nostro problema solamente in parte.