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In questo articolo discuto del prezzo dei nostri bisogni e di conseguenza di quello che può essere definito risparmio. Scomoderò Abraham Maslow e la sua piramide e non mancheranno i consigli per un 2022 educatamente e finanziariamente economico 🙂
- Finanza personale: è per ricchi o poveri?
- Differenza tra risparmio e investimento
- Cos’è il risparmio
- Piramide dei bisogni di Maslow
- Conclusioni
In questo articolo cercherò di spiegare al meglio il motivo per cui la finanza personale deve camminare al nostro fianco in tutte le decisioni di carattere economico.
E’ sempre bello trovarsi con la voglia di cambiare all’inizio dell’anno perché questa volontà ci da la forza di incominciare un iter importante e soprattutto di raggiungere i nostri obiettivi.
Partiamo dal presupposto che ciò che scriverò è un qualcosa di generico e la ragione è presto detta. Ognuno di noi svolge una vita differente, ha un reddito differente e soprattutto ha una propensione al risparmio diversa.
Certamente la finanza personale non è una materia che aiuta solo i ricchi come spesso mi sento dire. Sono più invogliato a dire che: chi si è arricchito ha studiato a lungo la finanza personale e di conseguenza sa come utilizzare i soldi.
Ci tengo a precisare, ulteriormente che chiunque di noi può darsi degli obiettivi di risparmio e successivamente di investimento e quindi mi aspetto che tutti coloro leggeranno questo articolo, non partano dal gradino basso pensando che potendo risparmiare solo 50 o 100 euro al mese o ancora meno possa non essere interessati ad aumentare la comprensione della finanza personale.
In piccolo o in grande, ognuno di noi può fare qualcosa e non ci dimentichiamo che spesso chi guadagna più di noi ha un tenore di vita differente dal nostro e di conseguenza guadagnare tanto non è sinonimo di grande propensione al risparmio.
Devo purtroppo dirti la verità su una questione. Nell’ultimo 20ennio molti Italiani si sono indebitati con mutui fuori dalla proprie possibilità e questo danno ha fatto si che in molti ad oggi, a causa di un debito “quasi cattivo” si ritrovino ad avere a disposizione zero euro da risparmiare. In questo caso purtroppo c’è poco da fare e l’unica cosa che posso dire, se la tua situazione è proprio questa:
Cerca di comprendere se c’è un modo per uscire dal tuo debito cattivo più velocemente, magari con una seconda entrata o con la drastica decisione di vendere l’immobile per ritornare a respirare un po’ di libertà.
Molti sono convinti che acquistare una casa portandosi sulle spalle un mutuo per 30anni sia l’investimento della vita ma purtroppo non è così.
Prenderemo in considerazione questo argomento molto presto, in primis per farvi comprendere le motivazioni di ciò che vado dicendo e in secundis per cercare delle soluzioni utili a tamponare la situazione.
Per ora ti basti pensare che ci sono basi solide per giustificare l’acquisto di una casa come cattivo investimento se fatto nella modalità “Italian style”.
Prima di parlare di come la finanza personale può darvi una mano dobbiamo comprendere la differenza che c’è tra il risparmio e l’investimento. Molti sono convinti essere due sinonimi ma nella realtà dei fatto non è così.
Per approfondimento vi posto anche un articolo di Gianluca Sidoti: founder e CEO di Tradetector che parla proprio di questo. Potete leggere l’articolo cliccando qui.
Il risparmio, che è ciò di cui parleremo in questo articolo possiamo definirlo come: ciò che riusciamo a non spendere nel momento in cui riceviamo il nostro stipendio mensile e paghiamo tutte le spese obbligatorie che abbiamo nel nostro conto patrimoniale.
Come hai notato ho dato una definizione piuttosto insolita e molto confidenziale. Le parole che dovrebbero esserti saltate agli occhi sarà certamente: ciò che NON riusciamo a spendere.
L’educazione patrimoniale, pone le proprie fondamenta proprio a partire da questo concetto. La vita è fatta di molteplici distrazioni e spesso le stesse hanno un prezzo più o meno alto da pagare. Altrettanto spesso sta a noi decidere.
Mi capita spesso di analizzare patrimoni di miei clienti che dicono di non avere nulla da risparmiare per poi rendersi conto che avrebbero molto da risparmiare se non fosse il loro tenore di vita ad impedirgli di farlo.
E’ fondamentale che il risparmio venga definito come:
- una cifra fissa,
- permissiva,
- che non strozzi e
- che possa essere accantonata per il tempo definito dal proprio obiettivo.
Qui salta all’occhio il secondo parametro importante ossia l’obiettivo.
Uno dei motivo principali per cui le persone fanno fatica a concepire il risparmio è proprio perché non sanno perché o per cosa devono risparmiare.
Le assicurazioni e le poste, per esempio fanno leva sempre su pensione e figli che sono certamente due grandi motivazioni ma è utile pensare che l’accantonamento può essere anche fatto per altri motivi.
Si può risparmiare per qualsiasi motivo e ogni motivo va a disegnare un traguardo da raggiungere e un tempo in cui è possibile raggiungerlo.
Per rendere più semplice ciò che ho appena detto vi riporto un esempio.
Pensate ad un impiegato che guadagna 1300 euro al mese ed ha spese di circa 1000 euro al mese per vivere.
Alla fine del mese avrà ancora a disposizione 300 euro e solo due possibilità:
- Spenderli
- Farli lavorare.
Come vedete non siamo qui a parlare di cose complicate perché alla base di tutta la finanza personale ci sono dei concetti davvero banali e di buon senso. A volte talmente banali da essere dimenticati da tutti.
Ma la cosa che più mi interessa ora è che: l’esempio di sopra ti dovrebbe aver portato a prendere una strada oppure una seconda strada.
Prima strada:
Si Andrea, ma cosa significa gli avanzano 300 euro al mese? di quali spese è la somma 1000 euro? e poi cosa dovrà fare con questi 300 euro al mese? investirli in borsa? lasciarli in banca? metterli sotto al materasso? e per quanto tempo dovrà tenerli lì fermi? li potrà riprendere se ne avrà bisogno? e soprattutto perché deve risparmiarli?
Seconda strada:
Si Andrea è tutto chiaro, ma io non ho 300 euro al mese da risparmiare perché faccio fatica ad arrivare alla fine del mese!
Se ti ritrovi sulla prima strada complimenti, perché sei sintonizzato sul da farsi e hai voglia di capire come la finanza personale può esserti d’aiuto…se invece sei sulla seconda strada sarà meglio che inizi a prendere sul serio l’articolo e cominci a comprendere come la finanza personale può sostenerti e farti arrivare alla fine del mese.
Alla base di tutta queta faccenda c’è una teoria fondamentale:
La piramide dei bisogni di Maslow
Abraham Maslow è stato un psicologo noto per aver presentato un modello motivazionale costruito utilizzando una gerarchia di bisogni e dandogli una disposizione in relazione alla loro importanza. Egli suddivise i bisogni umani in uno schema a forma di piramide (da qui il nome):
Da come si può vedere dall’immagine qui sopra Maslow ha suddivise un triangolo in 5 zone definendone così ciascuna:
- Alla base ci sono i bisogni fisiologici, ossia tutti quei bisogni di cui non possiamo fare a meno per sopravvivere: respirare, alimentarsi, sesso, sonno e omeostasi
- Seguono i bisogni di sicurezza: Lavoro, fisica, morale, familiare, salute e di proprietà
- Appartenenza; Amicizia, gli affetti, la famiglia, intimità sessuale
- Stima: Autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco
- E infine, l’Autorealizzazione: Moralità, creatività, spontaneità, accettazione e assenza di pregiudizi.
E’ propri partendo da questo schema che ci viene facile individuare i bisogni primari ossia quelli a cui non possiamo rinunciare per continuare a vivere la nostra vita.
Non voglio dire che nessuno da oggi dovrà togliersi una soddisfazione oppure fare una vacanza. Educarsi in questo senso serve a dare un senso ai propri risparmi e soprattutto a raggiungere i propri obiettivi senza dimenticarsi di togliere all’essenziale.
Sono davvero in molti a vivere una vita sregolata sotto questo aspetto ed è all’ordine del giorno vedere persone che non ce la fanno a causa della rata eccessiva dell’auto o quella del mutuo di casa.
Quando si pianifica un risparmio e questo vale anche per un acquisto, bisogna fare i conti con i nostri bisogni.
Entrate e uscite sono importanti ma lo sono ancora di più se relazionati ai nostri bisogni.
Data questa semplice definizione ai nostri bisogni si evince che ciò che dobbiamo individuare come risparmio è quella cifra che una volta tolti i costi dei nostri bisogni “potrebbe” restare in giacenza sul nostro conto corrente a fare niente o ancora peggio essere spesa per inezie.
L’argomento Maslow è davvero molto vasto per essere trattato all’interni di un semplice articolo di un blog, ma mi prometto di parlarne in futuro lasciandovi qui il link nel caso in cui voleste leggere il suo libro:
Mi piace essere pratico non me ne vogliate se vi rimando a chi ha già lavorato molto per spiegare temi che a me personalmente piace risvegliare solamente in voi. E poi, chi meglio di Maslow in persona può spiegarvi ciò che voleva intendere con la sua Piramide.
Signore e Signori, mi piacerebbe che da ora tutti voi prendeste in considerazione di istruirvi in ambito economico finanziario perché credetemi, sono tante le cose che continuiamo a sbagliare quotidianamente in questo senso. Come dicevo prima: spesso sono le cose più banali, le abitudini ormai gestite dal nostro subconscio a limare ogni mese gli ultimi euro che potremmo avere a disposizione.
Abbiamo appena messo piede nel 2022, e chi ancora non l’ha fatto è giusto che decida i propri obiettivi di risparmio perché a questi solitamente solo legati i sogni di tutti noi…e pensate che bello se ognuno di noi potesse realizzarli.
Non esitate a contattarmi e a scrivere tra i commenti cosa ne pensate!