Il primo giorno di militare lo ricordo come un qualcosa di surreale. La pittoresca sveglia fatta di urla e colpi sui letti a castello, tutti che scattavano alla velocità della luce per vestirsi, per la prima volta con mimetica e anfibi. Tutto doveva essere rigorosamente impeccabile. Il primo giorno nessuno sa nemmeno come si indossa una divisa o un paio di anfibi.
La corsa nei bagni, file di ragazzini a farsi la barba dividendosi 3 unici specchi su cui cercare di capire se restava schiuma da barba da qualche parte, oppure no.
Tutto per scendere a fare il famoso alzabandiera. Non vorrei passare per uno che non tiene alla propria patria ma sinceramente, salutare il simbolo più importante della nostra nazione vestiti a casaccio, con le scarpe slacciate o senza lacci, con la barba un po fatta e un po’ no mi pare più una clamorosa confessione alla bandiera: Buongiorno Italia, io dovrei essere quello che può salvarti in caso di pericolo, abbi pietà di me.
Senza raccontare il resto della giornata che poco ci interesserebbe, posso concludere il racconto con il fatto che subito dopo si andava a fare colazione.
Non tutti abbiamo vissuto questa esperienza ma c’è qualcuno che non ha mai smesso di viverla.
Andiamo tutti di corsa, ci svegliamo al mattino e cominciamo una vera e propria gara all’ultimo secondo, questa volta abbiamo uno specchio tutto per noi e usciamo di casa quasi impeccabili per affrontare una nuova giornata di lavoro.
Pubbliche relazioni con i colleghi, le solite frasi del lunedì e di tutti gli altri giorni della settimana ci accompagnano fino al venerdì, dove stanchi ci prepariamo a vivere il nostro meritato weekend.
Stanchi poi, perché continuiamo a correre senza mai fermarci. Anche il fine settimana lo viviamo di corsa cercando di fare mille cose in poco tempo, mettendo il riposo all’ultimo posto.
C’è gente che al Lunedì si lamenta della fatica fatta nei weekend. La maggior parte di loro avrà speso di più di quello che ha guadagnato durante tutta la settimana, ma è dura far comprendere che c’è poco da correre e che il nostro reddito dipende da altri fattori.
Si paragona spesso la vita di tutti i giorni alla ruota del criceto, chi non ne ha mai sentito parlare può leggere qualsiasi libro di finanza personale per comprendere di che parlo, primo fra tutti Padre ricco padre povero di Robert Kiyosaki, un libro e un autore che non necessita di nessuna presentazione ma che se non avete mai letto, forse potrebbe farvi capire molte cose.
Viviamo davvero così, senza renderci conto di cosa abbiamo attorno, senza tregua, correndo come dei criceti e dedicando i nostri minuti di lentezza a mangiare, bere e dormire (male).
Uno scenario davvero inquietante ma che nonostante tutto, in molti si ostinano a vivere.
Vivi in un modo diverso?
Questo il motivo per cui molti si lamentano non appena mettono piede fuori dal loro posto di lavoro, non curanti del fatto che nessuno ha mai puntato loro il dito obbligandoli a fare quella vita.
So che questo è un argomento spinoso, ogni volta che ne parlo la gente mi sputa in faccia sentenze come: Si bravo ma come mangiamo? Come pago le spese? Come finisco di pagare il mutuo?
Insomma vengo trattato come uno che fa discorsi alieni e da radical chic. Mi additate solo perché il continuare a correre sulla ruota del criceto, vi ha fatto fare scelte non ponderate, scelte di massa e ora siete nella emme.
Nella emme perché siete bloccati a uno stadio più preoccupante di quello del criceto. Voi non potete più fermarvi perché non avete scelta e vi siete puntati il dito da soli, obbligandovi ad avere problemi.
Scelte non ponderate e scarsità, due concetti troppo sottovalutati. Concetti che dovrebbero essere insegnati sin dalla scuola materna ma che fino alle generazioni dei miei figli, impariamo sulla nostra pelle.
Nella vita non si può avere tutto, quindi è essenziale soddisfare le nostre necessità e preoccuparci di non farci mancare ciò che realmente serve alla nostra esistenza.
La casa in cui si vive è importante ma non vitale (e non venite a farmi il discorso che con l’affitto si buttano soldi mentre voi avete fatto un investimento, perché il fatto di non potervi permettere il mutuo e di essere soffocati dal mutuo è già una risposta soddisfacente) anche l’auto e tantissime cose che godiamo non servono alla nostra esistenza.
Nessuno è qui a dire che dovete smettere di comprare soddisfazioni ma il grande problema è che non fare scelte ponderate ci porta ad avere cose inutili e a non farci permettere le cose vitali. Proprio perché la scarsità ci insegna che non possiamo avere tutto ciò che desideriamo (per chiunque i soldi sono limitati).
Internet è pieno di informazioni che possono aiutarvi a migliorarvi, le librerie sono piene di libri che parlano di questi concetti, ma voi non leggete perché non avete tempo.
Personalmente ho sempre reputato assurdo parlare dell’inflazionata ruota del criceto ma a quanto pare bisogna che qualcuno continui a dirlo, visto che troppe persone sono ancora schiave di essa.
Non sono un promotore finanziario ma credo di potermi permettere di darvi un consiglio a proposito d’ investimenti.
Investite su voi stessi, investite sulla vostra cultura economica, diventate un alieno come me e soprattutto smettete di lamentarvi per aver voluto ciò che vi crea problemi.
Leggete, al posto di spendere 20€ per un aperitivo per dimenticare la giornata, compratevi un libro e usate ogni giorno per diventare persone migliori.