La prima volta che analizzai il mio patrimonio mi fregai le mani dicendo a me stesso…caspita non pensavo di avere così tanto (considerate che sono uno che si accontenta di poco…lungi da me definirmi uno che ha soldi perché mentirei).
La fase successiva fu quella di analizzare entrate e uscite. Ricordo che l’entusiasmo e il fregarmi le mani frenarono all’istante.
Lavoravo, mettevo da parte, spendevo come se non ci fosse un domani e come di consueto restavo a zero nel momento in cui finivo di pagare le tasse.
No, purtroppo non era bravura arrivare a pagare le tasse, con la consapevolezza di dirmi: grande! Anche quest’anno ce l’hai fatta…
Spesso ho pensato che lo stato ad un certo punto guardasse i conti correnti di tutti e applicando un 20% in più rispetto alla giacenza ci fornisse l’f24 da pagare…ogni anno!
Non capivo una mazza di economia, di tasse…nulla di nulla.
Lavoravo come un cretino dalla mattina alla sera pensando di fare anche una bella vita…ma poi gli ultimi sei mesi dell’anno mi deprimevo e l’ultimo trimestre…dopo aver promesso grandi regali a natale ai miei figli…mi accorgevo che facevo fatica a malapena ad acquistare loro anche una t-shirt.
Se fai questi discorsi tra amici, al bar e anche in luoghi dal sapore culturalmente elevato si ottengono risposte utili solo ad abbassare la testa e rassegnarsi.
E’ normale, lo stato è il tuo socio maggioritario, per i primi sei mesi paghi lo stato, con tutte le spese che ci sono non si riesce ad arrivare a fine mese, è colpa di tutti quelli che non pagano le tasse (di solito chi dice così è il primo a evadere), aumentano i costi ma non gli stipendi, i politici gli stipendi non se li abbassano mai e piove governo ladro.
Non ditemi che non vi siete mai imbattuti in personaggi che vomitano ste frasi fatte perché non ci credo.
Ma non sono qui a dire che non abbiano ragione. Nella vita ho imparato che se due piatti di polpette della mamma, anche se ottime, sono pensanti…ne devo mangiare uno.
La maggior parte delle persone ne mangia tre e poi si lamenta che le polpette della mamma, essendo fritte restano sullo stomaco.
Siamo abituati a dare la colpa a qualcosa, spesso di stra sentito per ricevere approvazione immediata. Non ci sforziamo nemmeno di trovare scuse più articolate perché la pigrizia del nostro cervello si ferma li, sul divano a sbuffare frittura e a lamentarsi.
Inutile dire che la colpa è solo nostra (e della mamma che potrebbe evitare di fare quattro chili di polpette se le mangio solo io).
La cosa bella è che quando faccio notare queste cose a clienti, amici e parenti (metaforizzando il loro stato economico) mi danno tutti ragione. Poi a Natale tutti sul divano con i soliti sintomi ad abusare di bicarbonato (sempre metaforizzando lo stato economico).
Lamentarsi e non fare nulla per cambiare sono due errori tipici delle persone che si fanno scivolare la vita addosso. Einstein diceva (e lo dico spesso) Follia è fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi. E credo che questa frase racchiuda tutto il succo del discorso.
E’ come quando ti lasci trasportare dalla bella vita, bevendo, fumando e poi, al primo problema di salute, tutto si ferma! Cominci a correre al mattino, fai dieta, diventi promoter di qualche azienda di vendita diretta e inizi a postare foto su come stai meglio cerchi di far capire al mondo quanto tu sia cambiato in meglio.
Ma i tuoi amici non vivono come te e il declino è presto vicino.
Stai meglio, hai perso 10 chili, ma per non perdere le buone e vecchie abitudini ricominci a bere e a fumare come se non ci fosse un domani e fino al prossimo problema di salute.
Una frase che si sentiva spesso dai newage(ari) era: In oriente si va dal medico quando si sta bene per imparare a non ammalarsi. Noi facciamo l’esatto contrario e poi ci stupiamo che le cose non vanno per il verso giusto.
Non so se hanno ragione gli orientali ma certamente imparare a gestire la propria salute ci porta ad avere maggiore consapevolezza e a preservare il più possibile il nostro stato di salute.
Ma è un fatto culturale. Finché frequenti persone che si scassano tutti i giorni non cambierà nulla, perché sarai sempre portato a cedere alle tentazioni.
Con i soldi è la stessa identica cosa. Se non comprendi a cosa servono e non cambi “stile di spesa” resterai indebitato a vita. Essere poveri credo sia uno stadio migliore dell’essere indebitato, giusto per rendere l’idea.
Guadagni i famosi 1000 euro al mese, ma fai una vita da 5000 mila e ti lamenti che lo stipendio non basta?
Ma il motivo è davvero questo?
Questa frase fa incazzare tante persone che incrocio durante la mia giornata.
Io non posso capire, con 1000 euro al mese non si può vivere visto che solo di mutuo pago 700 euro, visto che l’affitto ne costa 600, visto che la luce mi costa 100, visto che internet ne costa 30 e chi più ne ha più ne metta…
Dentro queste risposte trovo sempre assurdo il perché vi trovate in una situazione che già a priori non potevate permettervi.
Non me lo leva nessuno dalla testa.
Se hai la tosse e fai fatica a correre una maratona è perché probabilmente fumi. Fuma pure ma non pretendere di diventare un maratoneta e soprattutto non incolpare le scarpe o il tempo dei tuoi insuccessi.