I miei genitori hanno sempre investito affidando i loro risparmi alla banca sotto casa e ricordo mio padre spesso si lamentava perché perdeva soldi e che non valeva la pena investire al di fuori dei famosissimo BOT.
Io sono vissuto con l’idea che gli investimenti non erano un buon modo per “conservare” il proprio patrimonio.
La conoscenza si riduceva a questo:
Ho guadagnato oppure ho perso…nessun’altra informazione macro economica che poteva magari giustificare o addirittura dare una parvenza di buon investimento fosse anche solo per non aver dato possibilità all’inflazione di rosicchiare.
Oggi, la consapevolezza economico-finanziaria, dettata anche dalla possibilità di formarsi o farsi influenzare (a volte in negativo) più velocemente grazie all’avvento del web, ha reso più chiaro il mondo della finanza e del rispamrio/investimenti….ma c’è ancora qualcosa che non va!
Siamo portati a mettere i soldi come obiettivo di risparmio e investimento.
Un obiettivo avaro utile solo a farci aggiungere un ulteriore ostacolo alla nostra crescita patrimoniale:
La fretta!
La verità sulla finanza personale
Nel 2020 i trader sono aumentati del 40% e oggi si stima che siano oltre 6MLN i trader occasionali e non che operano sui broker in modo autonomo (o quasi). Allo stesso tempo sappiamo tutti, e a dircelo sono proprio i disclaimer dei vari broker, che il 90% dei trader perdono soldi.
In questo rapporto 90:100 quanti hanno una cultura economico-finanziaria sufficiente?
Ho girato, negli ultimi anni diversi gruppi Facebook, Whatsapp o Telegram e la cosa sconcertante è che tra le migliaia di persone che ho conosciuto e frequentato digitalmente almeno il 99% era li a scommettere e non a investire.
Forse, una generazione cresciuta col concetto del “giocare in borsa”.
Non è finanza personale!
Scommettere o fare trading a questo livello equivale purtroppo alla stessa pratica. Si punta se a sensazione A vince e B perde o viceversa…o peggio ancora ci si fa influenzare dalle menti più diaboliche presenti sul web che regalano segnali dietro un nickname che gli da possibilità di non metterci la faccia.
E’ un gioco rischioso! E può portare sul lastrico molto velocemente come lo è il casinò o le slot nei bar di paese.
Per questo credo fermamente che sia fondamentale avere una base economico-finanziaria solida.
L’economia è noiosa!
Ci hanno sempre dipinto l’economia come un qualcosa di noioso ma allo stesso tempo cerchiamo di mimare i grandi investitori come dei pappagalli oppure ci facciamo erodere il conto dai costi dei servizi bancari.
C’è una grande differenza tra noi e Warren Buffet ma mi sentirei uno stupido a dovervela spiegare.