Per molti genitori è riluttante parlare di soldi davanti ai bambini mentre secondo il mio parere è sbagliato abituare i bambini a reputare il denaro una cosa sporca.
Non ho mai ricevuto un’educazione finanziaria o patrimoniale da piccino e a dirla tutta ho dovuto superare i 40anni prima di rendermi conto che avrei dovuto fare qualcosa per evitare di dover correre ai ripari.
Faccio parte di una generazione che ha sempre pensato ai soldi come a qualcosa di sporco, da non mettere sul tavolo, sul letto. Ancora oggi mi chiedo come mia Mamma potesse sopportare il fatto che li mettessi in tasca dopo aver ricevuto la mia paghetta settimanale.
Non ci nascondiamo! L’educazione finanziaria in Italia è sotto i minimi termini e la cultura impartitaci dalla società e dai nostri genitori ha bisogno di una sana rinfrescata.
Lungi da me fare discorsi da psicologo perché non lo sono ma chiunque sa che il nostro subconscio quando apprende determinati sistemi e concetti da per scontato ciò che ha assimilato e agisce di conseguenza se non incentivato da input diversi.
Sai cosa significa questo? che se cresciamo con l’ottica che i soldi sono sporchi, che non dobbiamo parlare di soldi…il nostro subconscio per partito preso metterà un filtro non appena ci troviamo a che fare con i soldi.
Ovviamente non ti sto invitando a mangiare i soldi o a leccarli perché è scontato che non siano puliti, ma anche leccare le giostre al parco giochi, il pallone, le mani stesse non ti pone lontano dai microbi.
Ritengo fondamentale parlare di economia e finanza con i nostri figli e senza quegli ostacoli o filtri classici che spesso utilizziamo quando parliamo di educazione sessuale.
Ho scritto un articolo che parla proprio di come ho vissuto la mia infanzia a questo proposito, puoi leggerlo qui se ti fa piacere.
L’economia è alla base della vita ed eliminare, sin dal principio, l’ignoranza che aleggia in noi primordialmente è diventata un’esigenza da tenere in considerazione. C’è il nostro futuro e quello dei nostri figli e poco importa quanto sei legato al resto del pianeta. L’economia è la base del nostro benessere e della nostra crescita.
Erroneamente si associa l’economia e la finanza ai soldi e alle borse mentre in primis dovrebbe essere associata ai nostri bisogni primordiali di vita.
Un altro comportamento, a mia opinione errato è attendere che i nostri figli ci chiedano soldi per le loro spese. Proprio perché i nostri figli devono imparare a gestirsi, devono avere la famosa paghetta puntuale e concordata.
I figli vanno responsabilizzati e non unti. Se non abituiamo i nostri figli a guadagnare e a gestirsi i guadagni non dobbiamo lamentarci se passano il loro futuro a guardare i soffitto e non capiscono cosa fare della propria vita.
Lo stesso discorso ricade sulla questione “devono avere tutto” che trovo altrettanto errata. A prescindere da quanto abbiate ricevuto voi nella vostra infanzia stiamo vivendo un periodo completamente diverso e lasciatemelo dire: non serve a nulla pensare di dare ciò che non avete ricevuto voi…perché ciò che voi non avete ricevuto oggi è facile che non serve a nulla.
Ma d’accordo le bastonate a noi genitori, quando si tratta di formazione non sempre possiamo fare tutto da soli. Per questo diventa importante per il futuro dei nostri figli che l’educazione finanziaria passi dalle scuole come una qualsiasi materia propedeutica alla vita stessa.
I bambini più piccoli giocano, si sa ma la maggior parte delle attività proposte sono basate sulla compravendita che aiutano certamente a comprendere la logica e la matematica che sta dietro alla gestione quotidiana del denaro ma mio parere non aiutano a comprendere la cosa più importante ossia la sua gestione.
Se devo dirla tutta i giochi per bambini legato al mondo economico finanziario educano i futuri adulti a diventare bravi consumatori e non danno spunti di valore.
Insomma che dire, come ti comporti con la tua prole? adotti un metodo oppure lasci la cosa al caso? vorrei organizzare un webinar a riguardo, che ne dici?
In questo articolo discuto del prezzo dei nostri bisogni e di conseguenza di quello che può essere definito risparmio. Scomoderò Abraham Maslow e la sua piramide e non mancheranno i consigli per un 2022 educatamente e finanziariamente economico 🙂
In questo articolo cercherò di spiegare al meglio il motivo per cui la finanza personale deve camminare al nostro fianco in tutte le decisioni di carattere economico.
E’ sempre bello trovarsi con la voglia di cambiare all’inizio dell’anno perché questa volontà ci da la forza di incominciare un iter importante e soprattutto di raggiungere i nostri obiettivi.
Partiamo dal presupposto che ciò che scriverò è un qualcosa di generico e la ragione è presto detta. Ognuno di noi svolge una vita differente, ha un reddito differente e soprattutto ha una propensione al risparmio diversa.
Certamente la finanza personale non è una materia che aiuta solo i ricchi come spesso mi sento dire. Sono più invogliato a dire che: chi si è arricchito ha studiato a lungo la finanza personale e di conseguenza sa come utilizzare i soldi.
Ci tengo a precisare, ulteriormente che chiunque di noi può darsi degli obiettivi di risparmio e successivamente di investimento e quindi mi aspetto che tutti coloro leggeranno questo articolo, non partano dal gradino basso pensando che potendo risparmiare solo 50 o 100 euro al mese o ancora meno possa non essere interessati ad aumentare la comprensione della finanza personale.
In piccolo o in grande, ognuno di noi può fare qualcosa e non ci dimentichiamo che spesso chi guadagna più di noi ha un tenore di vita differente dal nostro e di conseguenza guadagnare tanto non è sinonimo di grande propensione al risparmio.
Devo purtroppo dirti la verità su una questione. Nell’ultimo 20ennio molti Italiani si sono indebitati con mutui fuori dalla proprie possibilità e questo danno ha fatto si che in molti ad oggi, a causa di un debito “quasi cattivo” si ritrovino ad avere a disposizione zero euro da risparmiare. In questo caso purtroppo c’è poco da fare e l’unica cosa che posso dire, se la tua situazione è proprio questa:
Cerca di comprendere se c’è un modo per uscire dal tuo debito cattivo più velocemente, magari con una seconda entrata o con la drastica decisione di vendere l’immobile per ritornare a respirare un po’ di libertà.
Molti sono convinti che acquistare una casa portandosi sulle spalle un mutuo per 30anni sia l’investimento della vita ma purtroppo non è così.
Prenderemo in considerazione questo argomento molto presto, in primis per farvi comprendere le motivazioni di ciò che vado dicendo e in secundis per cercare delle soluzioni utili a tamponare la situazione.
Per ora ti basti pensare che ci sono basi solide per giustificare l’acquisto di una casa come cattivo investimento se fatto nella modalità “Italian style”.
Prima di parlare di come la finanza personale può darvi una mano dobbiamo comprendere la differenza che c’è tra il risparmio e l’investimento. Molti sono convinti essere due sinonimi ma nella realtà dei fatto non è così.
Per approfondimento vi posto anche un articolo di Gianluca Sidoti: founder e CEO di Tradetector che parla proprio di questo. Potete leggere l’articolo cliccando qui.
Il risparmio, che è ciò di cui parleremo in questo articolo possiamo definirlo come: ciò che riusciamo a non spendere nel momento in cui riceviamo il nostro stipendio mensile e paghiamo tutte le spese obbligatorie che abbiamo nel nostro conto patrimoniale.
Come hai notato ho dato una definizione piuttosto insolita e molto confidenziale. Le parole che dovrebbero esserti saltate agli occhi sarà certamente: ciò che NON riusciamo a spendere.
L’educazione patrimoniale, pone le proprie fondamenta proprio a partire da questo concetto. La vita è fatta di molteplici distrazioni e spesso le stesse hanno un prezzo più o meno alto da pagare. Altrettanto spesso sta a noi decidere.
Mi capita spesso di analizzare patrimoni di miei clienti che dicono di non avere nulla da risparmiare per poi rendersi conto che avrebbero molto da risparmiare se non fosse il loro tenore di vita ad impedirgli di farlo.
E’ fondamentale che il risparmio venga definito come:
una cifra fissa,
permissiva,
che non strozzi e
che possa essere accantonata per il tempo definito dal proprio obiettivo.
Qui salta all’occhio il secondo parametro importante ossia l’obiettivo.
Uno dei motivo principali per cui le persone fanno fatica a concepire il risparmio è proprio perché non sanno perché o per cosa devono risparmiare.
Le assicurazioni e le poste, per esempio fanno leva sempre su pensione e figli che sono certamente due grandi motivazioni ma è utile pensare che l’accantonamento può essere anche fatto per altri motivi.
Si può risparmiare per qualsiasi motivo e ogni motivo va a disegnare un traguardo da raggiungere e un tempo in cui è possibile raggiungerlo.
Per rendere più semplice ciò che ho appena detto vi riporto un esempio.
Pensate ad un impiegato che guadagna 1300 euro al mese ed ha spese di circa 1000 euro al mese per vivere.
Alla fine del mese avrà ancora a disposizione 300 euro e solo due possibilità:
Spenderli
Farli lavorare.
Come vedete non siamo qui a parlare di cose complicate perché alla base di tutta la finanza personale ci sono dei concetti davvero banali e di buon senso. A volte talmente banali da essere dimenticati da tutti.
Ma la cosa che più mi interessa ora è che: l’esempio di sopra ti dovrebbe aver portato a prendere una strada oppure una seconda strada.
Prima strada:
Si Andrea, ma cosa significa gli avanzano 300 euro al mese? di quali spese è la somma 1000 euro? e poi cosa dovrà fare con questi 300 euro al mese? investirli in borsa? lasciarli in banca? metterli sotto al materasso? e per quanto tempo dovrà tenerli lì fermi? li potrà riprendere se ne avrà bisogno? e soprattutto perché deve risparmiarli?
Seconda strada:
Si Andrea è tutto chiaro, ma io non ho 300 euro al mese da risparmiare perché faccio fatica ad arrivare alla fine del mese!
Se ti ritrovi sulla prima strada complimenti, perché sei sintonizzato sul da farsi e hai voglia di capire come la finanza personale può esserti d’aiuto…se invece sei sulla seconda strada sarà meglio che inizi a prendere sul serio l’articolo e cominci a comprendere come la finanza personale può sostenerti e farti arrivare alla fine del mese.
Alla base di tutta queta faccenda c’è una teoria fondamentale:
La piramide dei bisogni di Maslow
Abraham Maslow è stato un psicologo noto per aver presentato un modello motivazionale costruito utilizzando una gerarchia di bisogni e dandogli una disposizione in relazione alla loro importanza. Egli suddivise i bisogni umani in uno schema a forma di piramide (da qui il nome):
Piramide dei bisogni di Maslow
Da come si può vedere dall’immagine qui sopra Maslow ha suddivise un triangolo in 5 zone definendone così ciascuna:
Alla base ci sono i bisogni fisiologici, ossia tutti quei bisogni di cui non possiamo fare a meno per sopravvivere: respirare, alimentarsi, sesso, sonno e omeostasi
Seguono i bisogni di sicurezza: Lavoro, fisica, morale, familiare, salute e di proprietà
Appartenenza; Amicizia, gli affetti, la famiglia, intimità sessuale
Stima: Autostima, autocontrollo, realizzazione, rispetto reciproco
E infine, l’Autorealizzazione: Moralità, creatività, spontaneità, accettazione e assenza di pregiudizi.
E’ propri partendo da questo schema che ci viene facile individuare i bisogni primari ossia quelli a cui non possiamo rinunciare per continuare a vivere la nostra vita.
Non voglio dire che nessuno da oggi dovrà togliersi una soddisfazione oppure fare una vacanza. Educarsi in questo senso serve a dare un senso ai propri risparmi e soprattutto a raggiungere i propri obiettivi senza dimenticarsi di togliere all’essenziale.
Sono davvero in molti a vivere una vita sregolata sotto questo aspetto ed è all’ordine del giorno vedere persone che non ce la fanno a causa della rata eccessiva dell’auto o quella del mutuo di casa.
Quando si pianifica un risparmio e questo vale anche per un acquisto, bisogna fare i conti con i nostri bisogni.
Entrate e uscite sono importanti ma lo sono ancora di più se relazionati ai nostri bisogni.
Data questa semplice definizione ai nostri bisogni si evince che ciò che dobbiamo individuare come risparmio è quella cifra che una volta tolti i costi dei nostri bisogni “potrebbe” restare in giacenza sul nostro conto corrente a fare niente o ancora peggio essere spesa per inezie.
L’argomento Maslow è davvero molto vasto per essere trattato all’interni di un semplice articolo di un blog, ma mi prometto di parlarne in futuro lasciandovi qui il link nel caso in cui voleste leggere il suo libro:
Mi piace essere pratico non me ne vogliate se vi rimando a chi ha già lavorato molto per spiegare temi che a me personalmente piace risvegliare solamente in voi. E poi, chi meglio di Maslow in persona può spiegarvi ciò che voleva intendere con la sua Piramide.
Signore e Signori, mi piacerebbe che da ora tutti voi prendeste in considerazione di istruirvi in ambito economico finanziario perché credetemi, sono tante le cose che continuiamo a sbagliare quotidianamente in questo senso. Come dicevo prima: spesso sono le cose più banali, le abitudini ormai gestite dal nostro subconscio a limare ogni mese gli ultimi euro che potremmo avere a disposizione.
Abbiamo appena messo piede nel 2022, e chi ancora non l’ha fatto è giusto che decida i propri obiettivi di risparmio perché a questi solitamente solo legati i sogni di tutti noi…e pensate che bello se ognuno di noi potesse realizzarli.
Non esitate a contattarmi e a scrivere tra i commenti cosa ne pensate!
Soffrire di shopping compulsivo è un qualcosa che può essere curato o almeno controllato e non è certo la pretesa di questa estensione di Chrome anche se, a mio parere può esserti d’aiuto.
Non è necessario avere delle patologie conclamate per prendere posizione a proposito dei propri acquisti.
In questo articolo parlo di Karma, l’estensione che puoi scaricarla direttamente da qui e successivamente ragioneremo assieme al problema shopping compulsivo legandoci ad un articolo trovato su: fondazioneveronesi.it.
Gli e-commerce ragionano sulle tue debolezze! Ed è per questo che si usa il tasto: compra subito, travestito da salva tempo ma purtroppo non da salvadanaio.
Il tasto compra subito è davvero disgraziato perché evita di farci passare dal carrello…e non so se mi spiego!
Prima di questa sadica scoperta mettevi tutto nel carrello e guardando il totale degli acquisti che volevi fare, ti veniva il classico coccolone e di conseguenza alleggerivi il carrello e appesantivi la wishlist.
Ma le cose belle non hanno mai una fine :-), Eccoti la soluzione immediata:
Se ti manca il tuo vecchio sistema perché stai vedendo il tuo conto corrente prosciugarsi e la tua casa è piena di oggetti dalla dubbia utilità Google Chrome ha rilasciato una fantastica estensione: si chiama Karma e ti permette di comportarti esattamente come prima con una miglioria in più da non sottovalutare.
Karma è educazione finanziaria friendly 🙂
Con Karma hai la possibilità di accumulare gli “ipotetici” acquisti di tutti gli e-commerce e marketplace in cui sei abituato/a ad acquistare!
Si è proprio così…navighi e metti tutto in una fantastico carrello che ti permette di fare tutte le tue valutazioni del caso.
Qui l’educazione patrimoniale ringrazia sentitamente 🙂
Certo è che non devi più cliccare su acquista subito ma sull’estensione Karma ma non penso che sarà uno sforzo così leggendario da impedirti un processo vitale!
Per chi ha problemi di shopping compulsivo, che ricordo essere considerata una vera e propria patologia credo sia un’ottima estensione da avere sempre a portata di mano proprio perché è risaputo che la maggior parte dei soldi vengono spesi ingiustificatamente proprio a causa dell’impulsività e per la voglia di possedere degli oggetti che poi spesso finiscono dimenticati in un cassetto, regalati o peggio buttati.
Hai acquistato tutto al primo colpo ora non ti resta che fare altrettanto con questa piccola estensione di Chrome:
Naturalmente l’acquisto compulsivo non è sempre legato ad una patologia ma certamente è un qualcosa che può portare ad avere dei problemi non indifferenti e spesso ha ragioni insite nella nostra psiche.
Non essendo uno psicologo posso solo consigliarvi di scoprire il perché del vostro comportamento da un professionista e magari cominciando da una ricerca su Google che può consigliarvi articoli più definiti per questo problema e darvi le prime soluzioni.
Ti riporto qui e per semplicità i 7 punti allarme a cui devi prestare attenzione se pensi di essere affetta da shopping compulsivo.
L’articolo completo che puoi trovare qui da la possibilità di eseguire un piccolo test per valutare la tua propensione allo shopping compulsivo proprio a partire da questi 7 punti:
1- Pensare continuamente allo shopping
2- Acquistare perché il proprio umore è giù
3- Lo shopping interferisce con le incombenze di tutti i giorni
4- hai il bisogno di acquistare sempre più per appagare te stesso/a
5- Pianifichi di comprare meno ma non riesci
6- metti a rischio il tuo benessere pur di continuare ad acquistare
Che sia seria o no la tua situazione di compulsività negli acquisti l’educazione finanziaria sta alla base del cambiamento e di tutta la tua economia. E’ sempre più ricorrente notare persone che fanno una vita sovradimensionata alle loro capacità economiche lamentarsi che non arrivano a fine mese.
Tu che rapporto hai con i tuoi acquisti? perché non ne parli qui sotto nei commenti?
L’ OCSE (l’organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) definisce l’educazione patrimoniale come il:
Processo mediante il quale i consumatori o investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate e sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario.
Nonostante il “periodone” grammaticale piuttosto complesso da comprendere a prima lettura, si evince quanto sia importante costruirsi una consapevolezza economico finanziaria in grado di sostenere noi e i nostri cari, magari insegnando e perché no, i vantaggi acquisibili dal conoscere meglio il mondo della finanza.
Perché se in Italia gli adulti possono ritenersi all’asciutto di questi argomenti non si può dire certo che i futuri adulti abbiano nei loro programmi di studio le necessarie conoscenze per sapersi gestire.
Siamo tutti sula stessa barca, insomma! E questo è proprio il tema che rimbomba negli ultimi mesi su quasi tutte le testate importanti.
Ma quando si scopre una tendenza spesso si crea una specie d’aria di fregatura e in questi casi ladri e polli prendono velocemente parte alla storia.
Non è infatti cosa strana vedere dal post pandemia, educatori finanziari travestiti da falsi promotori finanziari, esercitare in modo ambiguo.
Per questo oggi pensavo a: che differenza c’è tra educatore finanziario ed Educatire patrimoniale?
Quale titolo mi darei se dovessi sceglierne uno tra questi?
Finanza personale
Educazione finanziaria
Educazione patrimoniale.
Credo che sceglierei quest’ultima. E’ la definizione più coerente e pulita.
Nel tempo: maghi, imbonitori e guru del metodo facile a portata di click hanno infamato i primi due termini al punto che oggi quando vengono uditi si cerca di scappare dal discorso per paura di incappare in un Ponzi o in una catena di Sant’ Antonio.
Vero è che nella purezza delle parole non pesa nessuna colpa ma come la parola “assicuratore” in molti suscita la paura del: Ora mi appiopperà qualche polizza…allo stesso modo vedo (perché così lo trovo spesso) la figura dell’educatore finanziario come un educatore patrimoniale che parla di e consiglia investimenti senza essere iscritto all’albo dei consulenti finanziari. Un esperto di finanza personale o un coach, che oggi va tanto di moda, dalle abitudini what’s american boy nazionali ma che fa un lavoro che non gli è permesso.
Ne è pieno il web e lo trovo da un lato incredibile e dall’altro assurdo.
Sopporto a malapena i vecchi guru che tra l’altro non comprendo come possano ancora avere persone a seguito, figuriamoci le nuove leve…ma non voglio entrare nel merito della polemica anzi, tutto questo per sottolineare semplicemente il bisogno di dover fare ora è in prima persona il passo più grande, ossia dare una pulita minuziosa. Perché spetta a noi.
Avete presente le carie? ecco! possiamo fare molto lavandoci semplicemente i denti con un buono spazzolino e un buon dentifricio.
Padre Ricco Padre Povero di Robert Kiyosaki, da tutti considerato il testo padre della finanza personale moderna, è stato scritto nel 1997 e tradotto in italiano qualche anno dopo. Il pensiero che nel 2022 manchi ancora lo stimolo a migliorare la propria conoscenza in ambito economico finanziario mi preoccupa.
Parlano in tantissimi di questo libro ma nessuno lo applica…e non è nemmeno un libro di molte pagine quindi credo che chi ne parla l’abbia letto davvero :-).
Quindi, nonostante l’impegno degli organi Europei e nazionali, pur incolpandoli di scrivere ancora come in un documentario dell’istituto luce, le letture e i consigli che si trovano ovunque, abbiamo il freno a mano tirato e a parere di molti, lo sento dire nei webinar da persone comuni (che hanno letto il libro citato): È colpa dello stato!
Continuiamo a lamentarci e ad aspettare che lo stato faccia qualcosa.
Mio figlio si è appassionato alla pesca perché io stesso sono un appassionato, ma non pesca perché abbia studiato alle elementari come preparare una lenza.
Parliamoci chiaro. Noi Italiani non siamo portati a miglioraci in modo convenzionale. Noi siamo il popolo che pretende gli venga dato a prescindere e questo forse lo pretendiamo anche dall’istruzione. (Ma lo applicheremmo?).
Ecco il motivo per cui quando mi arrivano le tasse non mi arrabbio ed evito di unirmi al coro di chi ritiene lo stato il socio numero uno. Dovreste conoscere a priori quante tasse pagherete.
Vi arrabbiereste se vi chiedessero 30mila Euro per l’acquisto consapevole di un auto al giorno del ritiro? perché lo fate con le tasse?
Quando ero piccolo sentivo spesso: Ma lo stato siamo noi…e con il tempo ho compreso il reale significato di questo detto.
Nessuno si offenda, da italiano so bene che quando vengono toccati questi argomenti c’è chi diventa immediatamente patriota ma se guardate oltre l’evidente provocazione e abbassate testa e orgoglio comprendendo l’importanza dell’economia e la finanza ne guadagnereste sicuramente.
Sapete, ho sbagliato anch’io molte volte ma quando ho capito che la colpa era mia ho smesso di sbagliare.
Studiare Educazione patrimoniale è stata una mia scelta. Sin da subito ho capito che era il tassello che mancava alla mia professionalità. Una volta raggiunta una discreta competenza ho deciso di: smettere di lamentarmi del nulla, continuare migliorare me stesso e la mia condizione economico finanziaria condividere con amici e clienti le mie conoscenze.
Diventare un educatore patrimoniale significa aver appreso la finanza personale, averla applicata a se stessi e avere condivisa per fare del bene.
Non bisogna dimenticare che vivere in un mondo più simile a noi significa vivere meglio!
Da tempo tengo d’occhio un bellissimo telefono cellulare Android che mi piacerebbe davvero possedere. Due pollici in più del mio…si parla dello schermo ovviamente. Una fotocamera da 1250Mpx, un audio impeccabile, 9KMiliardi di colori in più rispetto alla concorrenza, infrangibile.
C’è purtroppo un problema, il prezzo. Stiamo parlando di un oggetto che costa 1599,99 €.
D’altronde è appena uscito quindi è normale costi così tanto. Ma io lo desidero a costo di sacrificare la mia stessa vita.
Quando guardo gli Youtuber che ne parlano, provo invidia nei loro confronti ma allo stesso tempo godo per come lo decantano e per come mi espongono le caratteristiche.
C’è un altro problema, che poi si lega al primo. Guadagno solo 1000 euro al mese e questo significa che per comprarlo dovrò lavorare almeno due mesi se non tre prima di comprarmelo.
Già, purtroppo non ho risparmi da parte, come potrei averne con lo stipendio che mi danno per lavorare 8 ore al giorno?
In più quella bestia del mio capo mi fa fare pure gli straordinari e non me li paga. Per tutelarsi l’anno scorso ha fatto firmare me e i miei colleghi su un foglio che vieta gli straordinari e dove le ore in più che vengono fatte, non sono retribuite. A sua opinione se ancora non abbiamo finito è perché siamo lenti. Lui intanto va veloce con la sua auto sportiva.
Capite che brutta vita faccio?
Per questo vorrei tanto questo telefono. Si vive una volta sola e qualche soddisfazione nella vita uno dovrà pur togliersela.
Averlo mi completa, mi fa sentire più ricco. Quando esco al ristorante con la mia ragazza il solo pensiero di averlo sul tavolo mi fa sentire una persona importante.
Insomma…comprendete quanto sia importante per me possederlo o no?
Di post e discorsi simili ne sono pieni i Social e i bar e non sono sempre adolescenti a farli. Non lo dico tanto per dire. Siete schiavi degli oggetti. Vi sacrificate per loro. Vi fate identificare tramite loro.
Non importa se non farete mai i fotografi e non sapete nemmeno a cosa servono i mega pixel o quanti possono esserne sufficienti. Volete sempre di più.
Volere senza poter ottenere.
Mai sentito parlare di scarsità? No, non quella dello scade domenica…quella che a grandi linee vi dice:
Non potrete avere tutto ciò che volete perché nella vita ci sono delle priorità e i soldi non sono infiniti, nemmeno per il più ricco del mondo.
Si è vero, è molto scomoda come regola ma è piuttosto realistica.
Da tempo sono alla ricerca di un telefono con un vivavoce degno di questo nome. Non l’ho mai trovato. Questo perché chi produce telefoni non si ricorda più che produce telefoni e preferisce soddisfare tutte quelle esigenze che vanno al di fuori del telefonare.
Non sono un “poco avvezzo alla tecnologia”, tutt’altro…ma per scrivere cazzate sui social e fare foto orribili, come del resto faccio anch’io, non serve un telefono sofisticato.
Per lo stesso motivo l’acquisto di una Porsche 911 r4 non ci fa diventare automaticamente piloti.
Quando ero piccolo questi concetti passavano anche attraverso la pubblicità in modalità Cinghiale.
Forse ai tempi c’era il problema opposto! La scarsità la conoscevamo perché era ben distinta e distingueva.
L’unica cosa che è rimasta uguale a quel periodo è che oggi utilizziamo ancora i soldi per misurare le attitudini delle persone. Ma nel 2021, non credete sia il caso di ribaltare un po’ questi concetti da museo?
Per cominciare a farlo, qualora ci fosse la volontà, bisogna iniziare a capire che il mondo non è fatto di ricchi e poveri (non intendo i cantanti) ma fatto di persone con attitudini e capacità che vanno oltre il quanto guadagnano al mese.
Per evitare di entrare subito nelle polemiche: Si ma Andrea vabbè…ma lo sai bene che chi ha i soldi campa meglio…
Conosco persone che con 1000 euro al mese vivono meglio di persone che ne guadagnano 10.000.
Non parlo di felicità! Sapete che per me se sei felice lo sei anche con un euro e non è detto tu lo possa essere con 10.
Parlo di consapevolezza monetaria.
Vivo in una zona di frontiera tra l’Italia e la svizzera (italiana ovviamente) e di conseguenza conosco e frequento diversi frontalieri. I frontalieri sono persone che lavorano in Svizzera ma risiedono e vivono in Italia. A parità di lavoro, molto spesso guadagnano quasi il doppio.
Bene, non hanno un euro (o franco) da parte.
Sapete perché?
Come finirebbe Se al ragazzo del telefonino il suo capo gli dicesse: Bravo, da oggi ti meriti di guadagnare 3000 euro al mese oltre agli straordinari
Il ragazzo comprerebbe immediatamente il telefono e successivamente, non soddisfatto acquisterebbe una nuova auto o accenderebbe un mutuo di 30anni per avere la casa con la piscina, ritrovandosi, nel giro di poco tempo come nella situazione iniziale.
Avete mai visto The Cube? Guardatelo…centra poco ma ha il suo perché in quello che sto dicendo.
Non gli basterebbero mai. Finché non si toglie dalla testa che i soldi guadagnati servono per pagare cose e spese che permettono di vivere nel benessere sarà sempre lì intrappolato negli stessi problemi.
Cazzate?
Non nasco di certo imparato, l’errore l’ho commesso io in prima persona ma è proprio capendolo che in breve tempo sono riuscito a costruirmi ciò che oggi mi permette di vivere (non stra-vivere) anche senza fare nulla.
Non sono un lavativo, sia chiaro, diciamo che lavoro per il piacere di farlo e di conseguenza faccio solo cose che mi piace fare…se non c’è nulla che mi piaccia fare non lavoro e dedico il tempo alla mia crescita personale.
Sapete quanti libri potete comprare con 1500 euro? Vero che su uno smartphone c’è il web che potrebbe formarci, ma lo trovi anche su un telefono da 150 euro.
Quando mi sono messo in testa di scrivere i miei pensieri mi sono limitato sempre nel dare massimo uno spunto di riflessione per articolo, ma questa volta è diverso.
C’era bisogno di aprire concetti diversi per metterne assieme uno unico.
Piantatala di correre addietro alle cose che scadono domenica perché nella maggior parte delle volte si tratta di oggetti che hanno già una data di scadenza improrogabile e chi vende lo sa bene.
Anche noi tutti abbiamo la data di scadenza. Chi lo dimentica è perché non ha obiettivi nella vita oppure lega i propri a momenti come: il Black Friday o al Prime day.
Fate una prova…mettete da parte i soldi che vorreste spendere in questi momenti di marketing e feroce susseguito da acquisti compulsivi…forse tra qualche anno, potreste realizzare qualcosa di molto più grande e duraturo.